L'intervento del Presidente del Coni, Giovanni Malagò (foto Ansa)
Roma, 22 novembre 2017 - Frenata sul commissariamento della Federcalcio. "La mia posizione è quella di commissariare la Figc, ma c'è un problema di pezzi di carta - il presidente del Coni, Giovanni Malagò, al termina della Giunta nazionale -. Così come sono scritte le regole, se oggi avessimo portato un commissariamento saremmo stati soggetti a un ricorso di questi signori e io non posso esporre il Coni a questo rischio: avrebbero serie possibilità di vincerlo. Non si può finire in quel disastro se il ricorso fosse stato accettato". E spiega la road map: "Siccome il Commissario è di natura straordinaria, se nei termini previsti nella scadenza del commissariamento della Lega di A (11 dicembre, ndr) non si arriva a dama (con la nomina delle nuove cariche, ndr), quel commissariamento non può essere procrastinato, perché si va nella straordinaria amministrazione, e a quel punto si riconvocherebbe una giunta e si faranno le dovute considerazioni".
IL CALCIO DA RIFORMARE - "La mia posizione è netta, è chiara, è categorica: il calcio italiano va riformato sotto tanti punti di vista e per arrivare a questo credo sia necessario un commissariamento con poteri ampi". Ma aggiunge: "Secondo il mio punto di vista e anche secondo tutti i membri della giunta del Coni, lo statuto della Figc è uno statuto che impedisce di riformare il calcio".
LE CASELLE MANCANTI - "Se la Lega di serie A riesce ad eleggere le cariche che sono vacanti, in bocca al lupo al calcio, auguri al calcio. Noi saremmo molto dispiaciuti di tutto questo, perché pensiamo che occorra intraprendere un'altra strada, ma non potremmo farci nulla in quanto non avremmo gli strumenti giuridici per impedirlo". Il presidente della Figc però è fiducisio: "So che c'è una possibilità che le caselle mancanti vengano riempite".