Giovedì 25 Aprile 2024

Mia madre vive nel libro di mio padre

Ovviamente qualcuno si è risentito leggendo le mie considerazioni sul Premio Viareggio, postumo a se stesso @VittorioSgarbi

Ovviamente qualcuno si è risentito leggendo le mie considerazioni sul Premio Viareggio, postumo a se stesso. L’amico Philippe Daverio, incrociandomi a Castelsardo per l’Assemblea dei Borghi più belli d’Italia, mi ha subito incriminato tentando di evocare sensi di colpa in me che ne sono indenne. Tombale: «Le colpe dei figli ricadono sui padri. Questo ne è il più evidente esempio». Piero Gelli ha rivelato: «Tuo padre è stato molto votato, ma non c’è pietà per i vecchi». Qualcuno ha richiamato il regolamento, non si può assegnare il premio a chi non può garantire di essere presente a ritirarlo, per l’età avanzata. 

Largo ai giovani! Francesca Filauri riconosce nella mia rabbia un atto d’amore per mio padre: «Ho letto il ‘Quotidiano nazionale’. Sul premio di tuo papà. Sei stato amaro. Ti ho adorato per quella tua schiettezza irriverente, che smaschera tutto. Ma non ho mai sentito un amore così grande. Tuo padre non è un semplice papà di figli. È il degno papà di quei figli! Voi venite da quel seme, i suoi erano altri tempi. L’origine di tutto viene da lì. Da lui e dalla tua grandiosa mamma. Il libro è bellissimo. È un canto dolcissimo e nostalgico. Un’elegia d’amore. Quando l’ho letto, mi sono emozionata! Quella creatura selvatica, forte e indipendente mi è sembrato di conoscerla da sempre. Il libro è piaciuto a me e a tanti altri. Avrà tutto il riconoscimento che merita, anche se non è stato questo». In queste parole c’è il miglior premio per “Lei mi parla ancora”. Per la fiducia che ho nei miei lettori, sono certo che nessun libro premiato sarà più letto del libro di mio padre, che ci insegna che la morte non ci separa, che l’amore esprime la divinità dell’uomo, oltre il tempo. Mia madre vive nelle parole di mio padre. E tanto basta.

@VittorioSgarbi