Mercoledì 24 Aprile 2024

La censura è il mondo alla rovescia

Ho, in passato, lodato il coraggio del presidente della Rai, Monica Maggioni, rispetto ai luoghi comuni, ma fatico a riconoscerla nelle scuse al pubblico per la trasmissione 'Parliamone sabato' di Paola Perego

Roma, 21 marzo 2017 - Il mondo va a rovescio. Ho, in passato, lodato il coraggio del presidente della Rai, Monica Maggioni, rispetto ai luoghi comuni, ma fatico a riconoscerla nelle scuse al pubblico per la trasmissione «Parliamone sabato» di Paola Perego, dopo le proteste di alcuni spettatori (probabilmente solo donne, certamente brutte e prive di ogni ironia) sul web. Ma addirittura incredibile mi sembra la decisione del direttore generale Antonio Campo Dall’Orto di chiudere il programma, con una motivazione solenne: «Gli errori si fanno, le scuse sono doverose, ma non bastano...», «occorre agire ed evolversi», in nome della «mission del Servizio Pubblico».

Capisco la nobilitazione del concetto, ma non servono le maiuscole per «servizio pubblico». Ed è invece un cattivo servizio una censura violenta per una trasmissione ironica, spiritosa e persino veritiera. Di più, la censura ottenuta è una evidente espressione di razzismo nei confronti delle rumene, che sono non meno libere e intelligenti delle italiane. Dov’è allora lo scandalo? Nell’elencare 6 prerogative, logiche, divertenti, che identificano nelle rumene i costumi delle italiane di 40 anni fa, prima del più velleitario femminismo, e come ancora sono, tanto per fare dell’antropologia, le abruzzesi, le molisane, le lucane e parte delle pugliesi.

Le radical chic milanesi e le strappone romane non m’interessano. Ma ditemi voi cosa c’è di negativo e di umiliante per le donne nelle divertenti definizioni del temperamento rumeno illustrato dalla Perego: la forma fisica dopo il parto, l’essere sexy e non sciatte con tute e pigiami, perdonare il tradimento, essere casalinghe perfette (perché dovrebbe essere una cosa negativa?) e, ironicamente, non frignare, non essere appiccicose, non mettere il broncio (è un delitto non mettere il broncio?). Resta soltanto il punto che avrà indisposto, immagino, la Boldrina, e qualche altra pseudo femminista, generalmente brutte e sgradevoli: le rumene sono disposte a far comandare il loro uomo. È un’affermazione forte, capisco, ma è condivisa da tutti gli uomini. E non è altro che una forma di superiorità mascherata.

La disponibilità o la disposizione a farsi comandare è una sottile forma di potere. Per tutta la vita l’ha dimostrata mia madre nei confronti di mio padre. E non solo.