Mercoledì 24 Aprile 2024

Royal Oak, l’evoluzione della specie

AUDEMARS PIGUET - CRONOGRAFO ROYAL OAK (24.300 EURO)

AUDEMARS PIGUET - CRONOGRAFO ROYAL OAK (24.300 EURO)

Il successo, però, si può alimentare con pazienza e sapienza. Come nel caso del Royal Oak, fiore all’occhiello della Manifattura di Le Brassus, disegnato dal leggendario Gerald Genta (1931-2011) e presentato nel 1972 in versione ore, minuti e data a ore 3, con raffinato movimento automatico extra-piatto, il celeberrimo Calibro 2121 (basato sullo Jaeger-LeCoultre 920 e peraltro mai utilizzato in un suo orologio, che un tempo era incassato anche nel Nautilus e nel Vacheron Constantin 222). Per poi dare il via nel corso dei decenni a quella che probabilmente è la collezione più esaustiva nell’alto di gamma sportivo, comprendente tante declinazioni tutte a loro modo di successo: dal “Jumbo”, la Referenza 15202, erede diretto dell’originale degli anni Settanta, ai fantasmagorici pluri-complicati con ripetizione minuti, equazione del tempo e tourbillon, senza dimenticare la “muscolosa” linea OffShore, anche in versione subacqueo professionale con il Diver, fino al più sobrio Royal Oak Cronografo, che proprio quest’anno compie vent’anni.

Audemars Piguet, per l’occasione, rifà il trucco ad alcuni dettagli del quadrante, che diventa bicolore ma che naturalmente lascia invariata la caratteristica decorazione “Grande Tapisserie”, che contraddistingue, seppur in diverse dimensioni (nell’OffShore è più grande e marcata), tutta la collezione. La Referenza 26331ST ha quindi contatori cronografici di dimensioni maggiori, ampliati a ore 9 (contaore) e ore 3 (contaminuti), gli indici sono più corti e larghi ed è stato potenziato il rivestimento luminescente per una migliore leggibilità dell’ora al buio. Mentre la finestrella del datario scende verso le ore 5 (prima era esattamente tra il 4 e il 5). Resta invece invariato il movimento automatico che lo alimenta. Si tratta dello storico Calibro 2385 – sulla base del cronografo Frédéric Piguet 1185 – con ruota a colonne e innesto verticale, quindi senza eventuali salti della lancetta cronografica all’avvio della misurazione. Con un’autonomia di circa 40 ore. E impermeabilità fino a 5 atm. Insomma, è l’evoluzione della specie. Vincente.