Mercoledì 24 Aprile 2024

Pronti, ai posti, via! Nell'universo dei cronografi meccanici, automatici, amatissimi

PORSCHE DESIGN - MONOBLOC ACTUATOR 24H CHRONO (6.250 EURO)

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L’orologio che segna ore e minuti si definisce “solo tempo”. La lancetta dei secondi è la prima complicazione possibile. La seconda è la data. Poi si continua all’infinito o quasi. E la complicazione nell’orologeria meccanica più amata ed entrata a buon diritto nell’immaginario collettivo è senza dubbio quella del “cronografo” – ossia che consente, attraverso uno o più pulsanti (e relativi contatori e lancette sul quadrante), la misurazione di una determinata tempistica. Da non confondersi con il “cronometro” che, invece, è un orologio dal movimento particolarmente preciso: l’ente indipendente più famoso al mondo che lo attesta è il COSC, acronimo che sta per Contrôle Officiel Suisse des Chronomètres. Cronografi manuali d’epoca di Patek Philippe, Rolex (come il mitico Daytona con quadrante Paul Newman) e Longines sono il Santo Graal del collezionismo mondiale. I Daytona automatici con cassa in acciaio seguono un percorso analogo. Gli Speedmaster di Omega vengono battuti in aste tematiche di grande interesse. Per non parlare dei movimenti cronografici: il manuale Lemania e gli automatici Valjoux ed El Primero hanno fatto la storia dell’orologeria.

Spesso il termine “cronografo” è accompagnato da strane definizioni. Le più comuni sono le seguenti: “rattrapante” o “sdoppiante” che indicano la stessa cosa, ossia un cronografo con due lancette sovrapposte che permettono la lettura dei tempi intermedi senza che sia necessario arrestare la misurazione. Oppure “flyback” o “retour en vol” – a seconda se a dirlo è un inglese o un francese – che invece consente di avviare un nuovo cronometraggio anche quando il cronografo è in marcia. Poi c’è un ultimo termine, decisamente esoterico, che potete sentire spesso dinanzi a un cronografo meccanico di alta orologeria. È “ruota a colonne” che serve a smistare le funzioni di avviamento, arresto e azzeramento della lancetta dei secondi ed è un meccanismo più pregevole – perché più costoso da produrre e più complicato da regolare – rispetto allo smistamento fatto da un semplice sistema a leve.