Giovedì 25 Aprile 2024

Se si perde il senso civico

L’INIZIATIVA di Alessandro Gassmann, che ha invitato i cittadini romani a reagire al degrado della Capitale armandosi di scopa per pulire ognuno il proprio angolo di città, ha il pregio di invertire la prospettiva con la quale, solitamente, in Italia e massimamente nella Roma che fu imperiale e poi dei Papi, si guarda al potere politico, responsabile di ogni cosa e dal quale ci si attende la soluzione a tutto. Per questo varrebbe la pena andare oltre, in questo richiamo alla responsabilità individuale. Già, perché Roma, e in realtà, con diverse gradazioni, anche altri luoghi d’Italia (anche se per chi arriva da fuori la Capitale appare talvolta il concentrato di gran parte dei vizi italici), non è solo sporca, degradata e male organizzata. Roma è anche il luogo dove sono particolarmente evidenti gli effetti di quell’individualismo perverso che connota la nostra cultura, un individualismo asociale per il quale si rincorre il proprio comodo senza preoccuparsi del bene di tutti e che produce caos, fatica, aggressività, rendendo la vita in una città già complicata ancora peggiore. Basti osservare come ci si muove: nelle strade a più corsie, come il lungotevere, le macchine non si incolonnano, ognuno sta dove gli pare e ci si sposta a destra o a sinistra senza preoccuparsi degli altri veicoli. Un caffè o un acquisto veloce giustificano macchine in seconda fila che restringono la carreggiata. Le strisce pedonali sono spesso ignorate, dagli automobilisti, ma anche dai pedoni. Su autobus e tram si sale e si scende ignorando il fatto che esistano un’entrata e un’uscita e così spintoni, accidenti, urla all’autista diventano la norma. POI C’È la sporcizia. I cassonetti che non vengono svuotati sono responsabilità dell’amministrazione, ma cartacce e bottigliette per terra, bottiglie di vetro sui muretti, no; e nemmeno i sacchetti pieni di qualunque cosa nei cassonetti dedicati alla carta. Gli esempi potrebbero continuare. Dunque ben venga l’appello di Gassmann, ma che sia un’occasione anche per capire che la vita di ognuno è migliore quando i comportamenti sono ispirati da civismo e non dalla legge della giungla. Comportarsi civilmente in una città governata male – non da oggi – e soffocata da cricche parassite sedimentatesi negli anni non è facile, ma è un punto di partenza.