Giovedì 25 Aprile 2024

Scacco matto ai democratici

HA VOGLIA, Beppe Grillo, a dire che è tornato a fare il comico o che, verso il suo Movimento, ha fatto «un passo di lato». Il fondatore-ideatore-capo dei pentastellati tale è e tale resta. Ieri, poi, ha compiuto una mossa politica di pura tattica (parlamentare) che ha già scatenato un mare di polemiche, ma che ha anche un suo perché. Certo, invocando la «libertà di coscienza» dei parlamentari grillini (i suoi, appunto) sul ddl Cirinnà (unioni civili), stepchild adoption in testa, Grillo si è esposto a forti, dure, critiche, interne come esterne. Compresa quella di un modo di fare a dir poco ‘democristiano’ e da Prima Repubblica, quando si concedeva libertà di coscienza, nei voti in Parlamento, più che altro per lavarsela, la coscienza (il Pci, per dire, non la concedeva mai).

GRILLO , però, ottiene, con questa non scelta – un ‘arrocco’, in termini scacchistici: chiudersi in difesa per dare scacco matto – ben tre effetti pratici. Uno, ribadisce che la briglia sui suoi parlamentari non solo non si è allentata, ma si è ristretta: il ‘capo’ è e resta lui, alla faccia di tutti i suoi portavoce che volevano votare il ddl Cirinnà. Due, evita – sia pur in corner – di alienarsi il voto dei moderati, dei cattolici e anche della destra sensibile ai temi etici, ribadendo che il Movimento non è per nulla laico, o ateo, o di sinistra, ma appunto rispettoso dei valori religiosi come di quelli civici. Tre, mette nelle peste il Pd, la maggioranza di governo e Renzi. I quali si erano illusi, fino a ieri, che – pur mancando i voti dei centristi, di una pattuglia di cattolici dem e di qualche caso di coscienza spurio – la legge, al Senato, sarebbe passata così com’è e cioè come volevano loro. Ora, visto che – per una volta – ha pienamente ragione Alfano («Potrebbe saltare l’intera legge. Scenario molto interessante»), delle due l’una. O il Pd stralcia la stepchild adoption e la rinvia a una legge futura (e, si spera, equilibrata) sull’intero tema delle adozioni, salvando capra (il ddl Cirinnà) e cavoli (la sua maggioranza). Oppure va a sbattere contro un muro con conseguenze, a oggi, inimmaginabili. La slavina può diventare valanga e travolgerlo. Ecco perché il consiglio – non richiesto, si capisce – al Pd è: stralciate le adozioni e portate a casa una legge ‘civile’ sì, ma senza eccessi o forzatura né anti-gay né contro le famiglie ‘normali’. Altrimenti varrà l’antico detto – popolare, mica religioso – che recita «il Signore acceca chi vuol perdere».