Giovedì 25 Aprile 2024

Saviano: "Boss Casalesi assolti? Così hanno vinto loro. Vorrei restare, ma in un'Italia diversa"

Lo scrittore critica il governo Renzi: Nel contrasto alle mafie si è mosso poco. Al Sud la lotta è una priorità"

Roberto Saviano ospite 'Ballarò' (Ansa)

Roberto Saviano ospite 'Ballarò' (Ansa)

Napoli, 11 novembre 2014 - "Nel contrasto alle mafie il governo Renzi si è mosso poco. Qualcosa si è fatto rispetto al passato, ma la lotta alle mafie non può essere un problema tra i tanti". Lo ha detto Roberto Saviano intervenendo a Ballarò, all'indomani della sentenza che ha condannato l'avvocato Michele Santonastaso per le minacce fatte allo scrittore nel corso del processo Spartacus ma assolto dall'accusa di essere i mandanti i boss dei Casalesi Antonio Iovine e Francesco Bidognetti. "L'Italia - ha detto l'autore di 'Gomorra' - doveva approfittare del semestre europeo. La prima cosa da fare era portare in sede europea la necessità di leggi antiriciclaggio che è l'unico modo di recuperare denaro. E questo non è stato fatto".

"Mi aspetto che Renzi - ha proseguito Saviano - cambi percorso non delegando. Al Sud la lotta alle mafie è una priorità che non può stare nel mazzo. E affidarsi a figure simbolo come Piero Grasso o Raffaele Cantone, per dire che il pedigree di questo governo è pulito, non basta".

Tornando alla sentenza, lo scrittore ha detto di non riuscire "ancora a darmi pace". "Come è possibile che un avvocato possa essere considerato slegato dai suoi clienti?", si è chiesto . "È una sensazione strana - ha proseguito - da un lato finalmente un tribunale che riconosce otto anni di vita blindata, le minacce di quei giorni, dall'altro invece capi violenti che sono stati assolti". "Peraltro - ha sottolineato Saviano - Santonastaso ha letto il documento alla presenza di Bidognetti che era in aula e che non si è dissociato. Ho la sensazione di aver vissuto un clima all'italiana e ho il dispiacere di parlare di boss che hanno avvelenato la terra e messo le mani ovunque". "Mi sembra incredibile - ha aggiunto - che il Paese non si renda conto che così facendo hanno vinto loro".

Per Saviano il caso Cucchi, L'Aquila e le minacce dei Casalesi sono "sentenze diverse tra loro ma che aprono delle ferite e che indicano che c'è un bisogno di giustizia". "Al di là di una sentenza che va male - ha detto ancora - dietro la vicenda Cucchi c'è un mondo che grida vendetta. Dietro L'Aquila c'è un problema non risolto, dietro la sentenza su Bidognetti e Iovine c'è un potere camorristico enorme. Queste sentenze aprono delle ferite. Forse anche noi chiediamo troppo alla giustizia - ha aggiunto - dietro certe sentenze c'è un'assenza di coraggio. Dietro queste sentenze che non condivido c'è una ferita che si riapre".

Saviano ha anche criticato la frase di Grillo sulla morale della vecchia mafia. "Mi è dispiaciuta - ha detto -. Ha sbagliato perché so che c'è una parte del Movimento che ha un vero sentire antimafia". Probabilmente - ha aggiunto - Grillo ha commesso "un errore di poca conoscenza, tutti devono prendersi tempo e approfondire" certi tem,i ma la mafia "non ha mai avuto un codice d'onore". 

Lo scrittore ha annunciato che tornerà in America. "Non mi va di parlare di esilio anche se mi pesa, mi piacerebbe tornare, è il mio sogno, in un'Italia diversa, libero", ha detto spiegando di essersi trovato bene negli Stati Uniti, dove ha insegnato economia criminale all'università, ed elogiando il sistema americano di contrasto al fenomeno del riciclaggio di denaro. Infine è tornato su 'Gomorra'. "Tornando indietro avrei fatto le cose con più prudenza, ma ora sono in battaglia e non indietreggio di un passo".