Mercoledì 24 Aprile 2024

San Gennaro, il miracolo si ripete. Sepe: "Basta sangue per le strade di Napoli"

I casi in cui il sangue ha ritardato a liquefarsi o proprio non si è sciolto

Il cardinale Sepe con l'ampolla di San Gennaro (Ansa)

Il cardinale Sepe con l'ampolla di San Gennaro (Ansa)

Napoli, 19 settembre 2015 -  San Gennaro ha (ri)fatto il "miracolo". Sono le 11 e 22, il cardinale Crescenzio Sepe annuncia la liquefazione del sangue "A onor di cronaca - svela l'arcivescovo - devo dire che non si è sciolto adesso ma si è sciolto prima quando insieme ai vescovi al sindaco e al governatore abbiamo aperto la cassaforte, ho preso in mano il reliquiario ed era tutto completamente sciolto, con un colorito davvero sanguigno, bello, rosso, proprio da San Gennaro". Un particolare, quello della liquefazione 'anticipata', che potrebbe sembrare irrilevante. Non per i napoletani, però: secondo alcuni, lo scioglimento prima della processione potrebbe rappresentare un segnale di sventura. (LEGGI Miracolo di San Gennaro, ecco cosa è successo quando il sangue non si è sciolto).

IL RITO - La reliquia del martire è contenuta in ampolle, custodite normalmente in una cassaforte nella cappella del Tesoro, all'interno del Duomo. Alle 10 il cardinale  Sepe ha raccolto le ampolle e le ha portate in processione sull'altare maggiore, da cui ha presieduto la celebrazione eucaristica. Al termine della messa l'annuncio ai fedeli. Le ampolle sono state poi mostrate ai presenti, che hanno applaudito il miracolo, quindi portate sul sagrato della Chiesa per l'omaggio dei fedeli assiepati in via Duomo. Mostrando alla folla di fedeli il reliquiario con il sangue del santo protettore della città, Sepe ha aggiunto. "Rendiamo grazie a Dio che attraverso il nostro protettore ci fa capire una cosa: che san Gennaro ci vuole bene, e noi vogliamo bene a San Gennaro".

IL GRIDO: "BASTA SANGUE" - Miracolo a parte, nelle navate del Duomo è risuonato forte il grido del Cardinal Sepe. Quasi un monito: "Basta sangue nelle nostre strade", ha detto l'arcivescovo durante l'omelia. Chiaro il riferimento agli ultimi episodi legati allo scontro tra i clan della camorra a Napoli. Anche questa mattina, la città si è svegliata nel sangue. E non era quello del patrono della città, ma di un ragazzo di 26 anni ucciso in un agguato