Mercoledì 24 Aprile 2024

Sgarbi: "Basta ipocrisie, pagate i politici"

"Diecimila euro al mese non sono troppi se lavori. Rubi se non fai nulla"

Vittorio Sgarbi (Cappelli)

Vittorio Sgarbi (Cappelli)

Roma, 21 ottobre 2016 - «IL DIMEZZAMENTO dello stipendio dei parlamentari? Solita demagogia, smettiamola». Vittorio Sgarbi, già esponente di primo piano degli azzurri ed ex parlamentare, si distingue.

I costi della politica non sono troppo alti? «Macché. Certo se fai un lavoro sedentario, casa-ufficio, ufficio-casa, ti bastano 3mila euro. Ma se ti muovi, fai politica sul territorio, ti servono i soldi per i manifesti, per la benzina ecc...».

D’accordo, ma un parlamentare che guadagna 10-11mila euro netti al mese tra indennità e diaria non le pare troppo? «No. Io li ho sempre spesi tutti. In benzina, poi, parliamo di milioni di lire. Perché se fai il parlamentare non usi i mezzi dello Stato, ma la tua auto. Dico la verità: facendo il deputato non mi sono mai accorto di diventare ricco... Se ho fatto qualche soldo devo ringraziare la tv, non certo la politica».

I grillini propongono uno stipendio di 5mila euro. «La dimostrazione che la proposta sia sbagliata è proprio il caso del loro leader in pectore Luigi Di Maio. Per fare politica servono i soldi. E guardando i conti di Di Maio si capisce chiaramente: non aveva abbastanza soldi da restituire perché li ha spesi. E non per metterseli in tasca o per fare il furbo: li ha utilizzati per manifestazioni politiche». 

C’è chi, però, ne ha approfittato. «Se usi 10-11mila euro in modo corretto che male c’è? Su Di Maio, ad esempio, sono certo: non li ha certo usati per andare a donne». 

Lo sa che lo stipendio medio, fuori da Montecitorio e Palazzo Madama, è di 1.500 euro? «E quindi? Un parlamentare spreca se è inattivo. Ed è per colpa di questi qua che stanno fermi immobili, seduti sulla poltrona e basta, che vogliono tagliare indennità, diarie e stipendi a tutti».

Insomma, un’ingiustizia? «È da quando sono entrato in Parlamento, nel 1992, che si mette in croce la cosiddetta casta. Ma è soltanto ipocrisia».

Qualche taglio è stato fatto... «Sì, certo. Si finge di risparmiare per poi non tagliare praticamente niente».

Anche la riduzione dei senatori e l’eliminazione delle loro indennità, così come prescrive la riforma costituzionale voluta da Matteo Renzi non serve a nulla? «Il punto è un altro. Se un politico è bravo, a qualcuno importa qualcosa di quanto guadagna?».

È una questione di merito, quindi? «Anche. Se guadagni diecimila euro al mese e non fai nulla allora rubi. Ma basta che muovi un piede e il denaro per dormire in hotel, mangiare, spostarti, organizzare una manifestazione è un’utilità, non un furto». 

Fosse per lei, niente spending review... «Quando facevo l’assessore a Milano Matteo Salvini diceva che si doveva rinunciare all’auto e andare in tram. Sa che cosa gli ho risposto? Ma vaffa...».