Venerdì 26 Aprile 2024

Venezia, Zaia: "Daspo ai turisti sporcaccioni"

Il governatore: "Chi urina contro i muri non deve più entrare in città". E lancia l'idea della visita su prenotazione

Venezia, palazzo Ducale al crepuscolo (Ansa)

Venezia, palazzo Ducale al crepuscolo (Ansa)

Venezia, 23 agosto 2016 - Interviene col pugno di ferro, il governatore veneto Luca Zaia, nella polemica che imperversa da qualche giorno sui turisti-vandali che deturpano Venezia, bivaccano nelle calli e usano gli angoli della città come latrine a cielo aperto. La perla sull'acqua, puntualizza, "non deve essere necessariamente dedicata a un turismo vip", ma bisogna anche pensare a come affrontare il problema del degrado e dei turisti maleducati.

L'idea è di applicare una sorta di Daspo - come per i tifosi violenti - anche ai visitatori poco o per nulla rispettosi delle bellezze della città lagunare. "Sul degrado - spiega Zaia - serve andar giù con la mano pesante, pensando a un daspo, ad esempio, per chi urina contro i muri: a Venezia non deve più entrare".

Il fatto è che Venezia, prosegue il governatore, "è un museo, un patrimonio dell'umanità, e bisogna punire per bene chi si rende protagonista di certi atti. Mi aspetterei la stessa indignazione mostrata ad esempio contro le grandi navi". Quanto al sovraffollamento della città, soprattutto in estate, il presidente ha rilanciato sull'idea della prenotazione, "che risolverebbe tutti i problemi, visto che ormai si fa per ogni cosa, dallo sci al cinema, per cui non sarebbe problematico programmare sul web anche una visita a Venezia". Sulla questione dei turisti maleducati Zaia osserva: "La Polizia Municipale può contestare, a chi fa ad esempio la pipì su un muro, vari reati: dagli atti osceni in luogo pubblico, alle molestie e così via, per una lista di capi d'imputazione lunga un chilometro. Ho letto che il sindaco Brugnaro ha chiesto la possibilità di far passare una notte in carcere e anch'io sono convinto di questo: che differenza c'è, tra fare la pipì su un muro o all'interno di un museo? In entrambi i casi si merita la gogna pubblica. Penso che sia un fatto di buona educazione e quindi eviterei di risolvere il problema riempiendo Venezia di vespasiani o wc chimici, che ne segnerebbero la fine. Piuttosto, ripeto, meglio un Daspo, perché basta punire uno per educarne cento".

Quanto alla prenotazione per limitare gli effetti del sovraffollamento Zaia sottolinea di non voler entrare nelle dinamiche dell' Amministrazione comunale. "Ho il massimo rispetto per il sindaco - dice - ben sapendo che Venezia è una città complicata. Ma la mia posizione è da sempre quella di non pensare ad una Venezia necessariamente dedicata a un turismo vip di alta qualità, bensì aperta anche a ragazzi e operai, che hanno lo stesso diritto di visitarla dei magnati russi o degli sceicchi, ma tutti attraverso una prenotazione garantita che eviti la pressione demografica di giornate da 150.000 transiti di persone e il caos che ne deriva".