Venerdì 26 Aprile 2024

Renzi contro Raggi: "Il no alle Olimpiadi? Ammissione di incapacità"

Il premier torna ad attaccare la sindaca di Roma: "Decisione da Bar dello Sport". E sul referendum sfodera un'espressione toscana: "Dura più un gatto sulla Firenze-mare del governo"

Renzi al museo Pecci di Prato (Ansa)

Renzi al museo Pecci di Prato (Ansa)

Prato, 24 settembre 2016 - Matteo Renzi torna ad attaccare Virginia Raggi e il Movimento 5 Stelle per il no alle Olimpiadi di Roma 2024. "Il fatto di dire che non si fanno i Giochi per timore della corruzione è una incredibile ammissione di incapacità da parte della dirigenza di quella città", afferma Renzi che oggi è in visita a Prato per promuovere il Sì al referendum costituzionale. Parole che aveva già pronunciato l'altra sera in un'intervista a Otto e Mezzo. Stavolta però i toni sono più marcati. Via le frasi da fair play della politica come "rispetto la decisione di Virginia": ora si affonda il colpo e si dimostra che quella grillina è una scelta di debolezza. "Vicenda chiusa", aveva detto. Evidentemente, non del tutto. "Se tu hai davanti otto anni - ha aggiunto - se hai un minimo di credibilità e autorevolezza, tu i ladri li cacci. Non si fermano le grandi opere, si fermano i ladri. Se invece dici no e hai paura hai sbagliato mestiere". 

"L'Italia è divisa - aggiunge - tra chi sta alla finestra a guardare e chi sta nell'arena e se vede una cosa che non va la cambia. Questa è la differenza tra la politica e il bar dello Sport".

IL NODO UE - La tappa di Prato è anche l'occasione per ribadire la sua posizione in Europa dopo il fallito vertice Ue di Bratislava. "L'Italia non avrebbe mai accettato di essere compartecipe di un disegno al ribasso, di vivacchiare, non potrà mai accettare che la Ue sia solo un luogo di burocrazia", sentenzia rivendicando che  "le regole le devono rispettare tutti anche chi come la Germania ha un surplus, che se investito avrebbe dato una mano. È finita l'epoca degli egoismi, tutti. Se pensano di intimorire me, hanno sbagliato persona". 

IL REFERENDUM E IL GATTO IN AUTOSTRADA - Poi entra nel merito del referendum e perora la causa del Sì, cavalcando l'argomento dell'instabilità di governo. Parte di essa deriva da "questo sistema del bicameralismo paritario. È un sistema in cui un gatto sulla Firenze Mare dura più di un Governo", dice il premier tirando fuori dal cilindro un'espressione tipicamente toscana. A Massimo D'Alema, fautore di una contro-campagna per il No interna al Pd, riserva una battuta. "Io ho grande rispetto per lui: quando può dare una mano non la fai mai mancare mettendosi, però, dalla parte sbagliata".