Giovedì 25 Aprile 2024

Pensioni, Renzi: "Raddoppiare la quattordicesima a chi prende la minima"

Il premier lo ha detto a Quinta Colonna. "Alle pensioni minime, a quelli che arrivano fino a 750 euro, viene data oggi una quattordicesima di 40 euro al mese. A questi la raddopiamo per avvicinarsi il più possibile ai mille euro"

Matteo Renzi a Quinta Colonna (Ansa)

Matteo Renzi a Quinta Colonna (Ansa)

Roma, 26 settembre 2016  - Il 'Patto della lavagna', lo chiama Matteo Renzi ricordando il 'contratto con gli italiani', siglato da Silvio Berlusconi nello studio di Porta a Porta. Ma stavolta è proprio Mediaset, nello studio di Quinta Colonna del giornalista Del Debbio, a offrire lo spunto al premier.

Renzi, un po' stupito, vede comparire una lavagna bianca, con tanto di pennarelli. "L'importante è che non mi portiate la scrivania...", commenta ironico. Le battute tra il giornalista, conterraneo del premier, e Renzi si susseguono. "Il pennarello rosso non c'è. Il suo editore non può proprio vederlo quel colore...", sorride Renzi. Del Debbio, ribatte: "Sai che me ne importa a me. Ecco il pennarello rosso...". 

Poi Renzi passa ai contenuti: il primo riguarda le pensioni, con l'obiettivo di arrivare alla soglia dei mille euro per la quattordicesima di quelle minime, fino a 750 euro. Spiega Renzi: "Alle pensioni minime, a quelli che arrivano fino a 750 euro, viene data oggi una quattordicesima di 40 euro al mese. A questi raddopiamo la quattordicesima, in un'unica soluzione. L'obiettivo, dunque, è avvicinarsi il più possibile ai mille euro", raddoppiando questa somma che andrebbe a costituire una sorta di ottanta euro per i pensionati, sebbene concessi in una unica soluzione.

Il premier ha poi assicurato: "La questione delle pensioni è molto delicata e non faccio promesse invano. Gli ottanta euro non andavano ai pensionati". "Abbiamo fatto una misura che riguardava il lavoro, poi la tassa sulla prima casa e tasse agricole. Quello che restava fuori sono le pensioni. Ora vogliamo dare una mano. Quest'anno si fanno Ires e Iri, si abbassano tutte e due. L'altra cosa sono le pensioni: a quelli che non sono potuti andare in pensione per la legge Fornero daremo l'Ape, un anticipo, in cambio di circa il cinque per cento in meno. E' una scelta, nessuno deciderà per conto degli altri". 

Per alcune categorie questa percentuale potrebbe essere anche minore: "Con Ape uno va via con il 95 per cento dello stipendio. Per determinate categorie, chi ha parenti disabili da accudire e chi è disoccupato o, ancora, chi ha particolari tipi di lavori usuranti, si cerca di fare non il 95 per cento, ma il 99 per cento". 

Poi parla del referendum e si fa contabile, sfidato dal giornalista, accetta di elencare voce per voce i risparmi della riforme che, per lui, ammontano a molto più dei 49 milioni l'anno di cui "parlano alcuni giuristi". Al termine del conteggio, Renzi cerchia la cifra di 500 milioni di euro. Ai 350 milioni derivanti dalla cancellazione delle Province, spiega, si aggiungono 80 milioni risparmiati dagli stipendi dei senatori, e l'ammontare delle spese di funzionamento del Senato. Infine i risparmi sugli stipendi dei consiglieri regionali che andranno ad occupare gli scranni del nuovo Senato: "Che non è poco...".