Venerdì 26 Aprile 2024

Neonati prematuri, come trattarli

Nascere a 34 settimane, oppure a 39, non è la stessa cosa. Allattamento, respirazione, crescita: nei primi giorni dopo il parto il bambino late preterm è più vulnerabile. Parla lo specialista, Costantino Romagnoli

I bambini nati all'ottavo mese di gravidanza necessitano di cure attente e precoci

I bambini nati all'ottavo mese di gravidanza necessitano di cure attente e precoci

Roma, 29 settembre 2014 - Parliamo dei bambini che vengono alla luce all'ottavo mese di gravidanza, cesarei frettolosi e fecondazione assistita hanno ampliato il fenomeno. La gestante è stata seguita scrupolosamente, settimana dopo settimana, dagli ostetrici. Gli strumenti per monitorare le condizioni dell'utero non mancano, le cure idem, eppure è successo qualcosa. Nascere a termine è una cosa, nascere a 34 settimane è una cosa diversa, come epoca di gestazione, dal nascere a 36 o a 39 settimane. I bambini late preterm, sono diversi dai prematuri propriamente detti (basti pensare che si arriva oggi a trattare, e recuperare, anche una creaturina sotto il chilo di peso). I nati all'ottavo mese sono stati per anni assimilati al neonato a termine e trattati come tali. In realtà tutto questo si è rivelato almeno in parte sbagliato, e molti di questi neonati hanno avuto problemi dopo la nascita, tanto da rendersi necessario fare ritorno in ospedale per le cure del caso.

Di tutto questo e di altro ancora, afferma Costantino Romagnoli, presidente della Società Italiana di Neonatologia (SIN), si parlerà al prossimo nostro congresso nazionale di Roma e avremo modo di confrontarci con esperti che hanno affrontato la questione. Il neonato di cui parliamo, mandato a casa con la mamma in epoca relativamente precoce, avviato e un allattamento esclusivo al seno, era stato considerato a basso rischio di sviluppare un disturbo respiratorio o metabolico e trattato come il nato a termine per quanto concerne l’iperbilirubinemia.

È successo invece qualcosa di inatteso, almeno fino a un certo punto, aggiunge Romagnoli, perché tutti noi sapevamo, e sappiamo ancor di più oggi, che il concetto di maturità non è un sistema che si accende o si spegne. Ma se così è perché siamo caduti nella trappola? Si è detto che si medicalizzavano troppo (tutto ciò esacerbato dalla necessità di ridurre la spesa sanitaria, alibi tanto ingiusto quanto inutile) e che li si separava ingiustamente dalla madre impedendo loro un rapporto madre/padre/neonato fisiologico e naturale. Ma la natura ha veramente previsto che si possa nascere 4-5 settimane prima del termine senza avere problemi? La risposta è no, tanto è vero che la maggior parte dei late preterm nasce per cause materne, patologie non controllate che impongono all’ostetrico il parto anticipato. Purtroppo è anche vero che qualcuno ha pensato di fare tagli cesarei elettivi a 36-37 settimane facendo correre rischi non dovuti a tali neonati.

In occasione del congresso, sarà presentato il Neonatal Network della SIN, il primo database neonatale nazionale creato allo scopo di raccogliere i dati, sempre aggiornati, di tutti i centri neonatologici in Italia. Uno degli obiettivi è quello di contribuire a migliorare l’assistenza neonatale in Italia. Conoscere l’assistenza neonatale esistente e avere una chiara visione dell’epidemiologia dell’assistenza al neonato è condizione essenziale per perseguire tale obiettivo. Info su www.neonatologia.it

Alessandro Malpelo