Mercoledì 24 Aprile 2024

Io, Daniel Blake: 7 cose da sapere sul film di Ken Loach

Esce il 21 ottobre il film che ha vinto la Palma d'Oro al Festival di Cannes 2016: si intitola Io, Daniel Blake, l'ha diretto il maestro Ken Loach ed è un salutare pugno nello stomaco.

Una scena del film – Foto: Les Films du Fleuve/Sixteen Films/Why Not Productions

Una scena del film – Foto: Les Films du Fleuve/Sixteen Films/Why Not Productions

Io, Daniel Blake esce il 21 ottobre nelle sale italiane. È un film duro, che merita di essere visto: ecco tutte le informazioni che possiamo dare senza fare spoiler. COS'È È un film drammatico ed è l'ultimo lavoro in ordine di tempo del regista inglese Ken Loach. Io, Daniel Blake ha vinto la Palma d'Oro al Festival di Cannes 2016 e il Premio del Pubblico al Festival di Locarno dello stesso anno. LA TRAMA Daniel Blake è un falegname che vive a New Castle e ha 59 anni. In seguito a un attacco cardiaco è costretto a chiedere il sussidio di malattia, ma questo lo porta a scontrarsi con una burocrazia ottusa e crudele. Mentre prova a ottenere ciò che gli spetta di diritto, Daniel prende a cuore le sorti di una madre single e dei suoi due figli. IL TRAILER IL REGISTA Inglese, classe 1936, Ken Loach è universalmente riconosciuto come uno dei maestri del cinema contemporaneo di impegno civile. Al centro dei suoi film ci sono spesso i più umili della società, coloro che nonostante tutto provano a ritagliarsi spazzi di dignità. Insieme al suo sceneggiatore di fiducia, Paul Laverty, Ken Loach ha realizzato pellicole come Piovono pietre (1993, Premio della Giuria al Festival di Cannes), Sweet Sixteen (2002, premio per la sceneggiatura a Cannes), Il vento che accarezza l'erba (2006, Palma d'Oro a Cannes), In questo mondo libero (2007, premio per la sceneggiatura al Festival di Venezia) e La parte degli angeli (2012, Premio della Giuria a Cannes). L'IMPEGNO CIVILE Oltre al desiderio di raccontare gli ultimi della società, caratteristica costante del cinema di Loach/Laverty, questa volta gli autori del film sono stati motivati anche dalla volontà di contrastare quella che stigmatizzano come una mistificazione dei media. Cioè che la maggior parte di chi riceve gli aiuti statali lo faccia in maniera fraudolenta, laddove i dati reali dicono che questo accade solo nello 0,7% dei casi. A CONTATTO CON LA VITA VERA Come sempre, quando preparano un loro film, Ken Loach e Paul Laverty sono andati a conoscere e intervistare le persone che frequentano i banchi alimentari per indigenti oppure i consultori per ottenere i sussidi di malattia e disoccupazione. Tutto quello che vediamo nel film Io, Daniel Blake è ispirato a fatti realmente accaduti. Anzi, Paul Laverty confessa che hanno volutamente escluso alcuni dei dettagli più drammatici per timore che potessero generare nel pubblico la falsa impressione di un'esagerazione narrativa. IL PARERE DI CHI L'HA VISTO L'accoglienza al Festival di Cannes è stata trionfale: si parla di 15 minuti di standing ovation alla fine della proiezione ufficiale. Pubblico e critica concordano con l'impressione a caldo di chi era presente a Cannes: convincono in modo particolare la potenza narrativa, la qualità della recitazione e la capacità di Ken Loach di mantenere uno sguardo partecipe ma non sguaiato, cosa difficilissima considerato ciò che attraversano i suoi protagonisti. E convince l'urgenza con cui Loach invita i governi ad abbracciare un altro mondo possibile.