Giovedì 25 Aprile 2024

Che fine ha fatto il bambino di Shining?

Danny Lloyd ha esordito in uno dei film più famosi di sempre, 'Shining', ma ora fa il professore, rimpiange il triciclo, maledice i capelli e ricorda Stanley Kubrick con affetto

Danny Lloyd in una scena di 'Shining' – Foto: Warner Bros.

Danny Lloyd in una scena di 'Shining' – Foto: Warner Bros.

Non capita tutti i giorni di avere sei anni e di recitare in 'Shining', un film che sarà ricordato come una pietra miliare del genere horror. Danny Lloyd l'ha fatto, poi ha partecipato a un TV drama di cui nessuno si ricorda e successivamente ha abbandonato la carriera d'attore, prima ancora di compiere quattordici anni. Che ne è stato di lui? È diventato un professore di biologia ed evita di ricordare agli alunni l'esperienza con Stanley Kubrick, perché altrimenti iniziano tutti a ripetere “redrum” e lui non riesce più a fare lezione. Il quotidiano britannico The Guardian ha intervistato Danny Lloyd e si è fatto raccontare un po' di aneddoti. STANLEY KUBRICK, UN OMONE AFFETTUOSO Una prima curiosità riguarda proprio Stanley Kubrick, regista e sceneggiatore famoso per essere molto esigente con gli attori, votato a ottenere il meglio a costo di spremerli come limoni. Ad esempio, Shelley Duvall, che interpreta la moglie di Jack Nicholson, fu costretta a girare 127 volte una scena in cui apre una porta, prima che Kubrick fosse contento del risultato. Il ricordo di Danny Lloyd è di tenore opposto: “Stanley fu gentilissimo, giocava con me a pallone, a “ce l'hai”. Era un omone con la barba, ma non sono mai stato spaventato o intimidito da lui”. Quando si avvicinò la Pasqua, organizzo pure una caccia alle uova per tutti i bimbi del set: oltre a Danny, anche Lisa e Louise Burns (che interpretano le figlie di Grady, quelle legate alla stanza 237). SHINING, UN HORROR CHE NON SEMBRAVA TALE Non solo, il regista si premurò di bandire Danny dal set ogni volta che bisognava girare una scena intensa, dal punto di vista emotivo o dell'immaginario evocato, eventualmente sostituendolo con un pupazzo. Di fatto, Danny non si rese conto di essere sul set di un film horror e pensava fosse una storia drammatica. Anche quando la sua presenza fu necessaria, come ad esempio durante la scena in cui pedala con il triciclo lungo i corridoio dell'Overlook Hotel, Stanley Kubrick si preoccupò che sul set ci fosse l'atmosfera più rilassata e ridanciana possibile. Infatti, di quel momento Danny ricorda soprattutto che era contento di poter andare in bicicletta all'interno di una casa, cosa che solitamente non gli era consentita. IL TRICICLO MAI DONATO C'è però un rimpianto: alcuni membri della troupe dissero che gli avrebbero spedito il triciclo a casa, una volta terminate le riperse: “Ho aspettato e aspettato che il pacco arrivasse, ma non è mai successo”. In compenso, negli anni seguenti Stanley Kubrick gli fece recapitare una serie di biglietti d'auguri per Natale e telefonò quando stava per diplomarsi: “Era molto interessato a come proseguivano i miei studi: fu molto gentile a trovare il tempo di farlo”. LA PRIMA VISIONE DI SHINING Danny Lloyd riuscì a vedere per la prima volta 'Shining' quando aveva 10 o 11 anni, non ricorda bene l'età. Ricorda però “che non mi fece paura: per me era come guardare un filmino casalingo. Non fraintendete quello che sto dicendo, capisco benissimo perché possa spaventare le persone, ma per me è un veicolo di ricordi piacevoli e non riesco a guardarlo altrimenti”. MALEDETTI CAPELLI! Oggi Danny Lloyd ha 45 anni e un lavoro stabile come professore di biologia in un liceo del Kentucky. È sposato e ha quattro figli, i più grandi dei quali lo prendono in giro senza pietà per la pettinatura sfoggiata nel film 'Shining'. Beffa che a quanto pare diventa ancora più feroce quando viene presa di mira l'attuale calvizia che lo affligge. Leggi anche: - Twin Peaks: la stagione 4 si fa, ma con calma - Quali sono i film migliori sull'omicidio di Kennedy? - Stranger Things 2, il ritorno della serie TV più amata