Mercoledì 24 Aprile 2024

Baby Boss, il film d'animazione per famiglie

Trailer, clip video e informazioni su 'Baby Boss', il nuovo film d'animazione di DreamWorks, i produttori di 'Madagascar' e 'Kung Fu Panda'

Una scena del film – Foto: DreamWorks Animation

Una scena del film – Foto: DreamWorks Animation

Giovedì 20 aprile (con anteprime già a pasquetta) esce nelle sale italiane 'Baby Boss', film diretto dal regista di 'Madagascar' e prodotto da DreamWorks Animation (che ci ha regalato la saga di 'Shrek', 'Kung Fu Panda' e anche quella di 'Madagascar'). COS'È È una commedia d'animazione pensata per un pubblico di giovanissimi, ma capace di strizzare l'occhio anche agli adulti che li accompagnano in sala: non tanto grazie ai riferimenti meta cinematografici che abbiamo imparato ad apprezzare con 'Shrek', quanto piuttosto per il racconto delle dinamiche affettive tra i due piccoli protagonisti. LA TRAMA Tim ha sette anni, i genitori gli vogliono bene e lo riempiono di attenzioni. Un giorno arriva a casa un secondo bambino e le cose cambiano drasticamente: perché i genitori hanno meno tempo da dedicare a Tim, ma anche perché il bimbo in questione in realtà sembra essere decisamente più grande della sua età. Effettivamente, è in missione segreta... contro i cuccioli di cane. IL TRAILER IL REGISTA Statunitense classe 1964, Tom McGrath lavora da sempre nel mondo dell'animazione, inizialmente occupando ruoli di supporto e conquistando lentamente posizioni sempre più importanti. Il salto di qualità avviene con il trasferimento presso gli studi di DreamWorks Animation, dove dirige tutti e tre i film della serie 'Madagascar' e pure 'Megamind'. Il suo stile è all'insegna della commedia briosa e che si affida volentieri alle gag fisiche. CLIP VIDEO – DOBBIAMO PARLARE CLIP VIDEO – NON È ADORABILE? CLIP VIDEO – I COMMENTI DEL PUBBLICO IL PARERE DI CHI L'HA VISTO In media, il pubblico statunitense si è divertito e considera 'Baby Boss' un buon film: niente entusiasmi, ma nemmeno la sensazione di aver gettato il soldi del biglietto. Più perplessa la critica, che però si concentra soprattutto sull'inverosimiglianza dello spunto narrativo (i genitori che accolgono il nuovo bambino ricevendolo da un taxi), elemento che in realtà potrebbe non essere così rilevante, per molti spettatori.