Giovedì 25 Aprile 2024

Lo Spirito con la scure è volato via. Addio a Ferri, il creatore di Zagor

Il grafico che l’ha inventato, dal 1961 ha disegnato tutte le copertine

Gallieno Ferri con il suo eroe

Gallieno Ferri con il suo eroe

«IL MIO è il lavoro di una persona che si alza la mattina, si mette tranquillamente all’opera, prosegue per parte del pomeriggio e continua talvolta anche la sera. Tutto ciò senza le folli corse dell’artista invasato della propria arte: al contrario, applicandomi con la dedizione, la pazienza e la meticolosità che il lavoro richiede. Il mio, direi, è il lavoro dell’artigiano che cesella durante tutto il giorno i suoi prodotti». Gallieno Ferri, il creatore grafico di “Zagor” (uno dei fumetti italiani più longevi e di maggior successo negli anni) ha portato avanti questo lavoro “di cesello”, fino alla fine.

La morte lo ha colto sabato scorso, all’età di 87 anni, mentre sul suo tavolo aveva in lavorazione la copertina del numero di agosto di “Zagor”, il personaggio nato nel 1961 dalla fantasia di Sergio Bonelli (con lo pseudonimo di Guido Nolitta). La serie di Zagor è seconda per longevità in Italia solo a quella di Tex (datata 1948) e all’interno di questi record Ferri deteneva un primato personale: ha disegnato per 55 anni consecutivi tutte le copertine, oltre ad aver realizzato numerosi episodi e anche 115 copertine di “Mister No” (altra serie firmata da Nolitta/Bonelli) disegnandone anche il numero uno.

NATO a Genova, nel quartiere industriale di Rivarolo, il 21 marzo 1929, Ferri cresce con la passione per i fumetti e fa il suo esordio nel 1949 per l’editore De Leo con “Il Fantasma Verde” e “Piuma Rossa”, siglati con lo pseudonimo di Fergal.

«Ferri esordisce a 20 anni – dice Moreno Burattini, curatore della serie di Zagor ed erede artistico di Nolitta – ed è uno di quei giovani che hanno ricostruito il fumetto italiano nel dopoguerra».

Dopo altri lavori (anche per il mercato francese) Ferri incontra Tea e Sergio Bonelli e realizza due albetti a striscia di “Giubba Rossa”, scritti da Gianluigi Bonelli e pubblicati nel 1961.

Proprio il 1961 è l’anno che lo vedrà creatore grafico di Zagor con Bonelli/Nolitta, un fumetto decisamente diverso da quelli dell’epoca, con il protagonista che non ha le caratteristiche dell’eroe classico, alla Tex Willer.

Le storie di questo eroe atipico (soprannominato “Lo Spirito con la scure”) si svolgono nel nord-est americano della prima metà dell’Ottocento. Un po’ Uomo Mascherato e un po’ Tarzan, si muove in un universo fantastico, dove spazia liberamente la creatività degli autori e la fantasia dei lettori. Grazie all’impostazione bonelliana abbondano le citazioni letterarie, cinematografiche e, ovviamente, fumettistiche. Insomma, come dice Burattini «Zagor non è soltanto un fumetto, è un universo».

In questo “universo”, dove la libertà degli autori è tanta nel disegnare scenari fantastici, si muove alla grande Gallieno Ferri, che dà un’impronta personalissima (e difficilmente riproducibile per chi ne prenderà il posto) del mondo di Zagor, del fascino della foresta di Darkwood, di personaggi come il buffo Cico.

L’amore di Ferri per la natura viene trasposto nel fumetto e viceversa. Dal suo studio sul mare di Recco osservava le condizioni del mare e appena possibile (fino a due anni fa!) andava in barca o in windsurf, amava andare in canoa sui fiumi. «Nel 2011 – racconta Burattini – quando aveva già 82 anni mi disse che per scrivere Zagor era necessario capire “com’è davvero il fiume: selvaggio e indomabile, sempre pronto a cullarti, ma anche a cambiare corso e a rompere gli argini, a portarti nel silenzio assoluto o nel fragore più assordante”. E così mi trascinò in una indimenticabile discesa del fiume Stura in gommone».

PERSONAGGIO di grande umanità, sempre cortese, amatissimo da tutti i lettori “zagoriani”, così come dai colleghi, popolarissimo anche all’estero, Ferri è stato un interprete straordinario della fantasia disegnata.

«Trovo che sia molto importante per uno sceneggiatore avere un mondo immaginario nel quale sbizzarrirsi – diceva Sergio Bonelli – senza dover ogni volta spiegare come mai gli scenari cambino così velocemente, avendoli tutti a disposizione. Desideravo che Zagor avesse, come Robin Hood e come Tarzan, un suo regno, una foresta misteriosa». Questo regno, affascinante e misterioso, è opera di Ferri. «Mi mancherà, per me è stato come un secondo padre» dice Burattini. I funerali si svolgeranno mercoledì a Megli, frazione collinare di Recco.

Il mondo del fumetto lo piange e una lacrima scenderà anche sul viso dello Spirito con la Scure.