Venerdì 26 Aprile 2024

Firenze, via alla 'Leopolda 5'. Renzi: "Nel 2011 capii che l'Italia era scalabile"

Via alla kermesse renziana a Firenze dal titolo "Il futuro è solo l'inizio", in programma fino a domenica. Renzi arrivato da Bruxelles per il discorso d'apertura: "Vinceremo se smentiremo che l'Italia è irriformabile"

Matteo Renzi sula palco della Leopolda (Ansa)

Matteo Renzi sula palco della Leopolda (Ansa)

Firenze, 24 ottobre 2014 - "Di solito arrivavo qui in bicicletta, ora un po' pomposamente arrivo dal vertice europeo di Bruxelles. Qualcosa è cambiato a partire dalla Leopolda". Matteo Renzi ha aperto così la nuova edizione della edizione 2014 della kermesse fiorentina dal titolo "Il futuro è solo l'inizio". Cinquemila gli iscritti a questa prima serata, 2.500 i presenti, centinaia in coda per ore per entrare. Sul palco un tavolo di lavoro 'vintage', un garage proiettato su un leadwall, una bicicletta capovolta sul palco, pronta per essere riparata, una tv anni '60, una vecchia voliera, e pannelli con quelle che potrebbero essere definite alcune delle 'ultime parole famose' del secolo scorso. E' il garage il pezzo forte della scenografia della quinta Leopolda. Garage, come "laboratorio delle idee e delle proposte, al luogo per eccellenza delle start up", nelle parole di Maria Elena Boschi che ha aperto i lavori sul palco. Questa la forma ideale del palcoscenico, dal quale prenderanno mosse gli interventi degli ospiti e lo stesso discorso conclusivo del presidente del Consiglio, domenica.

TRA SILICON VALLEY E VINTAGE - La metafora, come è stato detto nei giorni scorsi, vuole essere quella del Paese, che con le riforme del governo si accosta alle esperienze fortunate di business della Silicon Valley americana, con un occhio di riguardo ovviamente per Cupertino. Il computer che campeggia in uno dei due tavoli è un Macbook, marchiato Apple. Un omaggio anche al fondatore di Facebook, Mark Zuckerberg. E' il suo volto che appare nella copertina di un numero di Wired appoggiato su una piccola biblioteca. Sulla sinistra una lavagna scolastica in legno, all'interno della quale è incorniciato un modello tv hd. Elementi della modernità high-tech che si uniscono, però, con alcuni elementi vintage. Altro riferimento chiaro alla condizione economica dell'Italia e all'opera di assestamento e di manutenzione attraverso il Jobs Act e l'opera di alleggerimento della pressione fiscale messe in campo dall'esecutivo.

BOSCHI - "La nostra sfida è uscire da qui, domenica, non con la soddisfazione di esserci rivisti, come avviene con le cene fra amici - ha detto la madrina della manifestazione, Maria Elena Boschi, in apetura -: noi avremo vinto la nostra sfida se saremo usciti da qui con nuovi progetti". Al fianco del ministro, sul palco, i quattro anchor Bonaccordi, Silvia Fregolent, Edoardo Fanucci e Luigi Famiglietti. "Molte delle idee partire in questi cinque anni dalla Leopolda - ha aggiunto Boschi - oggi stanno diventando realtà".

RENZI, LOPOLDA DI IERI E DI DOMANI - "Il garage è il posto in America delle start up - ha spiegato nel suo discorso il premier -, in Italia si sono sempre fatte battute sulle differenze con i nostri garage. Tocca a noi far smettere le battute. Ma il garage è anche altro: è il luogo in cui la macchina è ferma e bisogna farla ripartire". Così come si mette in moto la Leopolda stessa: "La Leopolda non è mai stato un partito e nemmeno una corrente. E' uno spazio di libertà". Sin dai primi anni: "La Leopolda del 2011 - ha ricordato il presidente del Consiglio - mi ha fatto capire che questo paese era scalabile, so che questo termine creerà polemiche ma lo dico: per anni ci hanno raccontato che l'Italia era un paese chiuso, eppure giorno dopo giorno ci rendevamo conto che si potevano cambiare le cose sul serio, presa, rivoltata e cambiata". Un pensiero anche alla Leopolda del 2012: "La nostra cultura ha cancellato l'ipotesi del fallimento - ha detto il premier riferendosi al 2012, quando perse le primarie - Io credo che una delle cose belle della Leopolda 2012 è che ci ha insegnato che si può anche perdere, che è più bello vincere, ma che chi non ci prova non sarà mai fino in fondo se stesso". E poi: "Noi non perderemo nel nostro disegno di cambiare l'Italia, ma ogni istante capita di prendersi delle palate in faccia, che fanno male". Renzi ha ripercorso le tappe della vita recente del Pd, tra cui il patto del Nazareno: "E' un accordo istituzionale. Le regole del gioco si scrivono insieme. Io lo difendo in tutte le salse. Quando avete dei dubbi sulla bontà del patto del nazareno, ricordate che Minzolini, Razzi e Scilipoti non lo hanno votato". Dalla Leopolda dellle origini a quella di oggi: "A chi dice che la Leopolda è piena di gente strana, diversa che non ci sono le bandiere del Pd, dico che la Leopolda è la nostra gente, che ha voglia di credere nella politica come cosa diversa dal passato. Smettetela di parlare male di voi stessi". E, per trovare un anello di congiunzione tra passato e presente, "Noi iniziammo con l'idea che ci sono delle persone che in Italia impediscono ai giovani di andare avanti, non danno spazio, non consentono di giocarsi le loro opportunità - dice il premier -. La Leopolda nasce dall'idea che noi non avevamo voglia di andarcene, ma siamo rimasti qui a provarci fino in fondo: cambieremo l'Italia, cambieremo il Paese". Poi lancia la sfida Leopolda 2015: "Siamo partiti da 0, ci siamo presi il partito, siamo al governo del paese, stiamo facendo quello che volevamo, abbiamo smentito tutti. Ma non serve a niente se non smentiremo il luogo comune che l'Italia è irriformabile, lo pensano a Bruxelles, a Roma, dietro l'angolo, sono dovunque".

DUELLO RENZI-CGIL, PREMIER: "MANIFESTAZIONE E' CONTRO DI ME" -  Contraltare della tre giorni fiorentina, la manifestazione della Cgil, alla quale parteciperanno anche i dissidenti dem, non spaventa il premier ("Se mi fossi dovuto impressionare per tutte le volte che si protesta - dice - farei un altro mestiere") che in collegamento da Firenze con il tg di Enrico Mentana su La7, poco prima dell'apertura della kermesse, spiega: "E' finito il tempo in cui una manifestazione può bloccare il governo e il paese. Noi non molliamo di un centimetro". La piazza della Cgil, domani "si caratterizza e si colora per essere una piazza di protesta sindacale ma anche politica contro di me, contro il Governo". Poi insiste: "La manifestazione si sta caricando di grandi significati politici e non stupisce che Vendola cerchi di annunciare lui lo sciopero generale e rispetto quella manifestazione. Profondo rispetto per Camusso e per la Cigl, ma come ascoltiamo il milione di persone che domani sarà in piazza, ascoltiamo anche i 60 milioni di italiani che non ci saranno".