Giovedì 25 Aprile 2024

La debolezza del segretario

IL CONSENSO nei confronti di Matteo Renzi è in calo dal giugno 2014. Da allora lo separa una differenza superiore al 30%. Da Palazzo Chigi Renzi ha fin dall’inizio promesso una luna a buon mercato ed è inevitabile che si sia scontrato con una realtà restia ad essere forzata all’interno del suo narrare meraviglie. Ma in questa fase si rilevano anche fatti e situazioni che mettono ulteriormente in crisi quell’immagine decisionista, interventista e vittoriosa con la quale ha sempre cercato di presentarsi. Il risultato delle elezioni regionali. Ma anche atteggiamenti che lasciano perplessi quanti avevano pensato di avere di fronte un leader capace di “metterci la faccia”. Si pensi al profilo sfuggente tenuto nella vicenda greca o al braccio di ferro con il sindaco Marino che al momento ha sortito la bizzarra posizione del "sono affari loro", come se Roma fosse la capitale di Fiabilandia. Quest’ultima vicenda mette in rilievo anche la debolezza del Renzi segretario, poiché la Capitale è governata dal suo partito. Qui, come altrove, dalla Sicilia alla Liguria, passando per la Campania, Renzi sembra poco interessato a quanto accade dentro al Pd. 

Che però da un po’ di tempo gli pone seri problemi, si pensi all’emendamento sulla Rai approvato dalle opposizioni con i voti della sua minoranza.  Per lui la colpa è solitamente degli altri, che non comprendono quanto sia necessario unirsi dietro al leader che ‘salva l’Italia’. Ma il premier pare non capire che la leadership si misura anche dalla capacità di farsi seguire, di mostrare a simpatizzanti, iscritti, quadri e personalità del partito (oltre al giro ristretto di amici) una strada diversa e al tempo stesso di convincere che è la strada giusta, con nuove idee, ‘pensate’ e credibili. Annunciare all’improvviso la ‘rivoluzione fiscale’, partendo contro ogni logica economica dall’imposta sulla prima casa, con il solito scadenzario e senza alcun serio progetto (tagli alla spesa compresi), ed evitare i propri iscritti annullando l’intervento alla Festa dell’Unità di Roma, cavandosela con una improvvisata e una partita di bigliardino la sera prima, sono segnali di una leadership debole, priva di coraggio e orizzonte e di un vero gruppo pensante alle spalle.