Mercoledì 24 Aprile 2024

L'Europa sprecona vuole piu soldiRoma e Londra: «Non paghiamo»

Elena Comelli BRUXELLES «NON TIREREMO fuori subito il libretto degli assegni». David Cameron va su tutte le furie per i versamenti extra chiesti da Bruxelles a diversi Paesi membri, fra cui 2,1 miliardi di euro al Regno Unito, 642 milioni all'Olanda e 340 milioni all'Italia. Matteo Renzi è stato molto più possibilista di Cameron: «Faremo riunioni in merito: il ricalcolo del Pil produce un cambio dei contributi», correggendo il tiro delle dichiarazioni contro «tecnocrazia e burocrazia» europee. In sostanza, il ricalcolo del Pil dal 1995 al 2013 in base ai nuovi parametri statistici, appena adottati anche da Eurostat come da tutto il resto del mondo, ha portato una variazione dei conti pubblici e quindi bisogna anche aggiornare il contributo alle casse comuni. La cifra non è definitiva, si legge nel documento che Bruxelles ha inviato ai 28 Paesi membri: il dato esatto sarà reso noto a novembre. Ma la scadenza è molto stretta: si tratterebbe di pagare entro il 1° dicembre. A pagare il tributo più alto sarà proprio la Gran Bretagna, con 2,1 miliardi di euro, mentre alla Germania e alla Francia è toccato uno sconto rispettivamente di di 779 milioni e 1,02 miliardi. CAMERON ha reagito alla notizia con toni rabbiosi: la somma aggiuntiva che il Regno Unito dovrebbe versare «è assolutamente inaccettabile». Al termine del Consiglio Europeo, ha ricordato che l'economia britannica ora funziona meglio di quelle di molti altri Paesi europei, ma che la richiesta europea, di pagare 2,1 miliardi in più al bilancio Ue entro il primo dicembre prossimo «è completamente ingiustificata». Ma è stato ancora una volta Nigel Farage, leader dell'Ukip, a cogliere il senso politico della vicenda: «La strategia di David Cameron in Europa è fallimentare». Il premier britannico si è quindi detto d'accordo «con ogni singola parola» del presidente del Consiglio italiano, quando denuncia che l'Europa è dominata dai burocrati: «Ha ragione Renzi ha detto questa richiesta è un'arma letale». Un'affermazione smorzata da Renzi stesso, secondo il quale il problema dell'Europa non sono tanto gli extra-costi sul bilancio Ue, quanto «la tecnocrazia e la burocrazia». Il presidente del Consiglio ha però sottolineato di non aver mai parlato di «arma letale», come invece riferito dal premier britannico. Si tratta in ogni caso di una nuova grana sul tavolo del vertice Ue, proprio mentre vanno in scena le trattative tra la Commissione e alcuni Paesi Italia e Francia in prima linea sui programmi di bilancio. Alla ripresa dei lavori Cameron si è opposto all'idea di versare nuovi contributi sull'unghia al bilancio dell'Unione, mentre la cancelliera tedesca Angela Merkel e il presidente francese François Hollande hanno difeso a spada tratta il principio dell'applicazione delle regole. Sconti sono previsti anche per il Belgio (170,5 milioni), la Danimarca (321,4) e la Spagna (168,9), mentre la Grecia dovrà versare 89,4 milioni in più.