Sabato 27 Aprile 2024

Rapporto sicurezza: "Crescente pericolo per l'Italia"

Emerge dal Rapporto annuale al Parlamento sulla politica dell'informazione per la sicurezza.

Roma nel mirino dell'Isis, L'immagine diffusa su twitter dai jihadisti (Ansa)

Roma nel mirino dell'Isis, L'immagine diffusa su twitter dai jihadisti (Ansa)

Roma, 27 febnbraio 2015  - E' "crescente" il rischio di attacchi in territorio europeo ad opera del terrorismo di matrice jihadista e la "minaccia riguarda anche l'Italia" che rappresenta un "potenziale obiettivo di attacchi pure per la sua valenza simbolica di epicentro della cristianità". E' quanto emerge dal Rapporto annuale al Parlamento sulla politica dell'informazione per la sicurezza. "Sebbene ad oggi non siano emerse attività o pianificazioni ostili in territorio nazionale riconducibili allo Stato Islamico o ad altre formazioni del jihad globale, si legge nel Rapporto dell'intelligence - la "minaccia interessa anche l`Italia, potenziale obiettivo di attacchi pure per la sua valenza simbolica di epicentro della cristianità evocata, di fatto, dai reiterati richiami alla conquista di Roma presenti nella propaganda jihadista". Ciò - sottolinea il Rapporto - sulla spinta anche di campagne istigatorie che ritengono pagante trasformare il continente europeo in "terreno di confronto": con l`Occidente, in chiave di rivalsa, e tra le stesse componenti della galassia jihadista, nel quadro di dinamiche di competizione tutt`altro che univoche".

Sono varie le 'categorie' di "attori esterni o interni ai Paesi-bersaglio" - secondo gli analisti dell'intelligence - che rappresentano un potenziale pericolo: emissari addestrati e inviati dall`IS (Islamic State) o da altri gruppi, compresi quelli che fanno tuttora riferimento ad al Qaeda ; cellule dormienti; foreign fighters di rientro o "pendolari" dal fronte (commuters ); familiari/amici di combattenti (donne incluse) attratti dall`"eroismo" dei propri cari, specie se martiri ; "lupi solitari" e microgruppi che decidano di attivarsi autonomamente (self starters)". Criticità all`interno dei nostri confini "potrebbero derivare, dal fermento manifestato dalla diaspora turcocurda presente in Italia e, in particolare, dal segmento di simpatizzanti del PKK turco, per le incursioni delle milizie dell`IS nei territori curdi in Iraq e Siria". La tensione emotiva sembra, infatti, destinata a crescere soprattutto a seguito dell`appello lanciato dal leader storico Ocalan - da tempo detenuto in un carcere di massima sicurezza turco - per una mobilitazione di massa contro lo Stato Islami- co. In questo contesto, è all`attenzione informativa anche l`ipotesi che, in ritorsione per la resistenza opposta dai militanti curdi all`avanzata dei terroristi in Siria e in Iraq, esponenti della comunità curda nazionale possano essere esposti a estemporanee pro- vocazioni/aggressioni da parte di simpatizzanti dell`IS. 

DONNE PIU' A RISCHIO  - I servizi segreti, nella relazione al Parlamento, sottolineano che tra le categorie più a rischio queste ci sono anche donne - mogli, familiari o amiche - di combattenti "attratte dall'eroismo dei propri cari, specie se martiri". Non sono più dunque soltanto i foreign fighters o i lupi solitari a preoccupare l'intelligence, ma una serie di "categorie" di soggetti, "attori esterni o interni ai Paesi-bersaglio". L'elenco stilato dai nostri 007 comprende "emissari addestrati e inviati dall'Is o da altri gruppi, compresi quelli che fanno tuttora riferimento ad al Qaeda; cellule dormienti; foreign fighters di rientro o 'pendolarI'dal fronte (commuters); familiari o amici di combattenti (donne incluse) attratti dall' 'eroismo' dei propri cari, specie se martiri; lupi solitari e microgruppi che decidano di attivarsi autonomamente (self starters)".