Venerdì 10 Maggio 2024

Iraq, Isis chiude diga a Ramadi. "Eufrate basso aiuta jihadisti". Rischio di crisi umanitaria

I miliziani in nero si starebbero preparando a nuovi attacchi attraversando il fiume da riva a riva. Ma la carenza idrica si farà presto sentire fiaccando la popolazione. Pentagono: uccisi 10mila jihadisti da inizio raid

Miliziano Isis in azione (ANSA)

Miliziano Isis in azione (ANSA)

Baghdad, 3 giugno 2015 - I jihadisti dello Stato islamico (Isis) hanno chiuso la diga di Ramadi, la città conquistata il 17 maggio scorso nella provincia di Anbar, interrompendo così la fornitura idrica a diverse città controllate dal governo di Baghdad. Duri scontri nel nord-est della Siria tra miliziani del Califfato e forze governative di Assad. Pentagono: da inizio raid della coalizione uccisi 10mila jihadisti.  

PRIMO EFFETTO - Secondo quanto riferito dal presidente del consiglio provinciale di Anbar, Sabah Karhout, la chiusura della diga ha causato un abbassamento del livello del fiume Eufrate e il taglio delle forniture nelle zone di Khaldiyah e Habbaniyah, a est di Ramadi, ancora sotto il controllo governativo.

SECONDO EFFETTO - Secondo Karhout, i jihadisti si starebbero preparando a nuovi attacchi, favoriti dal basso livello delle acque che consente loro di attraversare il fiume da riva a riva. Anche Aoun Dhiyab, ex capo del dipartimento iracheno per le Risorse idriche, ha sottolineato che "l'obiettivo dell'Isis non è tagliare l'acqua, ma ridurre il livello del fiume, per sfruttarlo a fini militari. Quando il livello dell'acqua è ridotto, consente loro di infiltrarsi da Ramadi a Khaldiyah e poi raggiungere facilmente le altre zone".

QUESTIONE NAZIONALE - Sheikh Rafa al-Fahdawi, leader della tribù Albu Fahad, impegnata nella lotta contro l'Isis, ha invece ammonito sul rischio di una crisi umanitaria: "Tagliare l'acqua a Khaldiyah e Habbaniyah porterà a una grave crisi umanitaria, e non solo in queste zone", ma anche più a sud.

SIRIA, SCONTRI A NORD-EST - Intensi scontri sono in corso nel nord-est della Siria tra jihadisti dello Stato islamico (Isis) e forze governative. Lo riferiscono fonti locali secondo cui l'Isis ha lanciato per il secondo giorno consecutivo un'offensiva contro la prigione Juvenile a sud di Hasake, capoluogo dell'omonima regione a maggioranza curda. Le fonti precisano che i jihadisti hanno tentato di fare breccia tra le linee di difesa governative usando due attentatori suicidi. La battaglia è ancora in corso ma le notizie non possono essere verificate sul terreno.

IRAQ, UCCISI CIVILI DURANTE RAID - Settanta persone, tra le quali probabilmente civili, sono state uccise in un raid aereo su Hajiwa, località nel Nord dell'Iraq controllata dall'Isis. Lo riferisce la televisione panaraba Al Jazira. Non è chiaro se i jet fossero iracheni o della Coalizione internazionale a guida americana. 

USA: UCCISI OLTRE 10MILA JIHADISTI IN RAID - Oltre diecimila militanti dell' Isis sono stati uccisi da quando la coalizione internazionale ha lanciato la sua campagna contro il Califfato in Iraq e in Siria: lo ha affermato il vice segretario di stato Usa, Antony Blinken, dopo l'incontro a Parigi dei ministri degli Esteri della coalizione. Blinken ha poi affermato che ci sono stati molti progressi nella lotta contro i jihadisti, anche se il gruppo è rimasto flessibile e in grado di prendere l'iniziativa. Parlando alla radio France Inter, il vice segretario di stato americano ha poi precisato: "Ci sono state molte perdite all'interno dello Stato Islamico a partire dall'inizio della campagna, oltre 10.000, e questo finirà per avere un impatto". Blinken ha affermato che "ci sono stati passi avanti reali" dall'inizio della campagna della coalizione. In Iraq "l'Isis ora controlla il 25% in meno del territorio e ha perso un numero significativo di uomini e mezzi". "Questa sarà una campagna lunga, ma ce la faremo se rimaniamo uniti, determinati e concentrati - ha spiegato - E noi siamo uniti, determinati e concentrati. La coalizione è il mezzo più efficace per raggiungere i nostri obiettivi".

LIBIA, HEZBOLLAH CIRCONDA JIHADISTI AL NUSRA - Le milizie sciite di Hezbollah, alleate del regime del presidente siriano Bashar al-Assad, ha reso noto di avere ormai stretto d'assedio l'ultima posizione tenuta dagli jihadisti in territorio libanese. Secondo i media controllati da Hezbollah sono in corso violenti combattimenti con le milizie del Fronte al-Nusra nella zona di Arsaal, località sunnita al confine con la Siria: tra i jiahdisti vi sarebbero "decine di morti e feriti".

FRONTE AL NUSRA: NON CI SARA' PACE CON ISIS  - "Non c'è soluzione" nel conflitto tra il fronte al Nusra e il gruppo Stato islamico, "speriamo che si pentano di fronte a Dio e tornino in sé". Lo ha detto Abu Mohamad al-Golani, leader del fronte al Nusra, in un'intervista ad al-Jazeera. All'interno del fronte Nusra, gruppo islamico attivo in Siria, si trova circa un 30% di combattenti stranieri, tra cui un "piccolo numero" di americani. Lo ha detto il leader del fronte al Nusra.