Mercoledì 24 Aprile 2024

Delfinato, tappa e maglia a Froome

Il britannico della Sky rifila 21” a Contador e gli strappa la maglia gialla; secondo l’ex scudiero Porte. Tra gli italiani bravi Gasparotto e Rosa, mentre Aru sale del suo passo e paga due minuti.

Quarto successo stagionale per Chris Froome (Aso)

Quarto successo stagionale per Chris Froome (Aso)

Vaujany (Francia), 10 giugno 2016 - Il primo round della decisiva tre giorni di montagna del Giro del Delfinato lo vince Chris Froome: l'anglokenyano stacca Alberto Contador e si riprende, con gli interessi, il tempo che il Pistolero gli aveva rifilato nella cronoscalata di Les Gets: 21" di scarto che con i 10" di abbuono fanno più di mezzo minuto guadagnato. Tappa e maglia per il capitano della Sky, presentatosi in vetta alla salita di Vaujany in compagnia del suo ex luogotenente Richie Porte, passato da quest’anno alla Bmc in cerca di gloria personale. Il tasmaniano adesso è secondo anche in classifica, a soli 7" dal vecchio capitano.

Chi non è stato della partita è Fabio Aru: dopo il blitz vincente di due giorni fa a Tournon, al primo vero arrivo in salita il sardo dell'Astana è tornato nei ranghi, salendo del suo passo per poi andare a chiudere con 1’57” di ritardo. Ulteriore dimostrazione del fatto che nella testa di Fabio c'è solo il Tour, e che sulle strade del Delfinato è già arrivato più di quello che ci si potesse aspettare alla vigilia. Per quanto riguarda gli italiani ci consoliamo comunque con la bella prova di Enrico Gasparotto – ultimo a cedere del quintetto andato all’attacco a metà tappa comprendente anche Grivko, Gautier, Huzarski e il fratello d’arte Dayer Quintana – e con Diego Rosa che rimane in classifica: ottavo a 1’08” da Froome, al quale oggi ha concesso solo 27”, giungendo quindi al traguardo appena 6” dopo Contador.

In ottica Tour de France, comunque, il duello più atteso era proprio quello tra Froome e il Pistolero ed il verdetto pende decisamente a favore del primo. E pensare che alla prima accelerazione di un big - quella portata da Daniel Martin a 3 km dall'arrivo - il capitano della Sky non aveva saputo rispondere, perdendo subito qualche decina di metri dall'irlandese, Porte, Contador e perfino dal compagno di squadra Henao. Ma Froome ci ha abituato a fare da elastico, a sembrare sul punto di cedere del tutto e poi a passare al contrattacco. Puntualmente, la stessa cosa è accaduta oggi, con tre allunghi uno in fila all’altro nel giro di poche centinaia di metri: al primo hanno risposto Contador, Porte e Bardet; al secondo ha ceduto il francesino della Ag2r; e alla terza anche lo spagnolo in maglia gialla ha dovuto tirare i remi in barca.

Porte, invece, superato un primo momento di difficoltà ha ritrovato la ruota di Froome, e negli ultimi due chilometri è riuscito anche a dare qualche cambio, salvo poi cedere sull'ultimo forcing lanciato dal britannico in vista del traguardo. Un Froome vincente al Delfinato non è una novità - quella di oggi è la sua sesta vittoria di tappa alla corsa francese -, ma a balzare all'occhio è il cambio di pedalata: non più quelle micidiali accelerazioni da seduto che costituiscono il suo marchio di fabbrica; ma tre scatti alzandosi sui pedali, con un rapporto più duro del solito. Un Froome più vicino ad un corridore vecchio stampo, insomma, che non al frullatore ipertecnologico al quale eravamo abituati. E la cosa non ci dispiace affatto.