Martedì 7 Maggio 2024

Basf, il colosso della chimica che inventò la musicassetta

Duecento impianti nel mondo, oltre 100mila dipendenti. Il gigante con 150 anni di storia

Germania, l'impianto Basf di Ludwigshafen (Ansa)

Germania, l'impianto Basf di Ludwigshafen (Ansa)

Berlino, 17 ottobre 2016 - Sono due impianti della Basf quelli esplosi a sud di Francoforte. La Basf (sigla che in tedesco sta per 'Fabbrica di Anilina e Soda del Baden') è una delle più grandi multinazionali che realizza e vende prodotti chimici. Un colosso. Conta oltre 200 siti in tutto il mondo, oltre 100mila dipendenti, di cui più di 50mila solo in Germania.  La sede dell'azienda è a Ludwigshafen, nell'ovest del Paese: ed è proprio qui che in mattinata si è verificata una delle deflagrazioni. La seconda, nelle stesse ore, è avvenuta nello stabilimento di Lampertheim, a 30 chilometri di distanza. Ludwigshafen è il più grande insediamento chimico del mondo, con 2mila uffici. 

MUSICASSETTE E GAS DI STERMINIO - Il nucleo delle attività della Basf risale al 1865. Dopo la crisi dell'industria chimica del primo dopoguerra, attraversa una serie di fusioni aumentando di dimensioni e cambiando anche nome. Negli anni '20 la neonata IG Farben, viene diretta da Carlo Bosch, premio Nobel per la chimica, che fu IL capo del consiglio di amministrazione. Nel 1934 inventa e produce il primo nastro magnetico in bobine per i primi registratori audio: nascono così le musicassette. IG Farben è tristemente nota anche per essere stata il principale fornitore del gas Zyklon B, usato nei campi di sterminio nazisti. Nel 1951 si smembra e la Basf torna autonoma. 

Attualmente la Basf è in mano a privati, tedeschi per la maggior parte. Raccoglie 400mila investitori nel mondo.