Mercoledì 24 Aprile 2024

Rating, Dbrs retrocede l'Italia: persa l'ultima A

Ora è BBB con trend 'stabile'. La decisione, non inaspettata, finirà per incidere sulla rischiosità degli asset che le banche italiane danno in garanzia all'istituto di Francoforte in cambio dei prestiti

Dbrs abbassa il rating dell'Italia (foto Imagoeconomica)

Dbrs abbassa il rating dell'Italia (foto Imagoeconomica)

Roma, 13 gennaio 2017 - Persa anche l'ultima A ed entra ufficialmente in 'serie B': l'Italia cede un altro scalino nella valutazione del debito. Il downgrade a BBB con 'trend' stabile deciso dalla canadese Dbrs, la più piccola delle agenzie di classificazione internazionale, segna il definitivo ingresso del nostro Paese in 'seconda divisione'. Prima della società canadese, la retrocessione era già stata sancita dai tre colossi del settore: Standard&Poor's, Moody's e Fitch. La prima con una classificazione di BBB-, la seconda di Baa2 e la terza di BBB+. La decisione di Dbrs non giunge dunque inaspettata, soprattutto dopo la caduta del Governo Renzi, ma avrà immediate conseguenze perché finirà per influenzare il modo in cui la Bce calcola la rischiosità degli asset che le banche italiane danno in garanzia all'istituto di Francoforte in cambio dei prestiti.

LE MOTIVAZIONE - L'agenzia - che ha sede a Toronto, in Canada, e uffici a New York, Chicago e Londra - ha rivisto il suo giudizio considerando "una combinazione di fattori inclusa l'incertezza rispetto alla abilità politica di sostenere gli sforzi per riforme strutturali e la continua debolezza del sistema bancario, in un periodo di fragilità della crescita". Dbrs ritiene che "in seguito al referendum bocciato sulle modifiche costituzionali che avrebbe potuto fornire una maggiore stabilità di governo e la successiva dimissioni del primo ministro Renzi, il nuovo governo ad interim può avere meno spazio per passare ulteriori misure, limitando così il rialzo delle prospettive economiche".

LE CONSEGUENZE - Convenzionalmente, la Bce calcola la rischiosità di questi asset in base al rating più alto assegnato dalle quattro principale agenzie e dunque, nel caso dell'Italia, faceva riferimento a quell'ultima A assegnata da Dbrs. Con il downgrade di questa sera la banca centrale europea dovrà scendere di un gradino e, di conseguenza, aumentare il cosiddetto 'haircut', ovvero la trattenuta effettuata sul valore dei titoli di Stato dati in garanzia dalle banche per prestiti ricevuti. L'haircut è, in parole semplici, il valore di mercato che viene sottratto a un asset quando è usato come collaterale a garanzia sui prestiti. In generale i titoli del debito pubblico hanno un haircut abbastanza basso essendo considerati più sicuri dei titoli azionari. Per questo l'impatto reale dell'eventuale downgrade di Dbrs è tutto da verificare.

MA NIENTE PANICO - Secondo la Banca d'Italia, "avrebbe un effetto limitato sulla capacità delle banche italiane di avere accesso ai finanziamenti della Bce", anche perché le banche fanno un uso limitato di titoli del debito pubblico come collaterale nelle operazioni Bce. Va anche evidenziato che l'haircut che scatterebbe in caso di downgrade di Dbrs, non è un costo in più da pagare per le banche italiane, ma riguarderebbe il collaterale in più da reperire per ottenere gli stessi prestiti. Ma la retrocessione resta.

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