Mercoledì 24 Aprile 2024

Precari della Provincia, proroga via Twitter in un mare di dubbi: "Chi paga i contratti?"

I sindacati: futuro ancora in bilico di Luca Salvi

I precari della provincia di Milano (Newpress)

I precari della provincia di Milano (Newpress)

Milano, 27 dicembre 2014 - «CDM proroga contratti dei lavoratori precari Province». Il tweet del ministro Madia cinguetta intorno alle 16 nel gran mare di Twitter. E subito rimbalza sugli smartphone dei 60 lavoratori pronti a passare tutta la serata della vigilia, il Natale e i giorni a seguire accampati in occupazione a Palazzo Isimbardi. «Finalmente una buona notizia» è il commento unanime dei precari che poco prima dovevano fare i conti con l’imminente disoccupazione e poco dopo brindano all’impiego confermato, raggiunti dal sindaco metropolitano Giuliano Pisapia. «La scelta del Governo di inserire nel decreto “Milleproroghe” la norma che permette di confermare il posto di lavoro ai lavoratori precari delle Province è molto positiva», ha affermato a caldo il primo cittadino, da settimane in contatto con ministro Del Rio e Governo per risolvere la questione.

Questa l'esultanza della vigilia, con il regalo sotto l’albero dell’annuncio del Consiglio dei ministri: «approvato il decreto legge di proroga» ai «contratti dei lavoratori “precari’’ delle amministrazioni provinciali». Ma due giorni dopo, a Santo Stefano, smontata l’occupazione, si fanno i conti con il futuro in bilico degli altri lavoratori e di un ente locale che, per riprenderele parole di Pisapia «non può partire come una Ferrari senza benzina».

Per il momento «abbiamo ottenuto che la mannaia non si abbattesse il 31 dicembre sui lavoratori precari – afferma Antimo De Col, della Fp Cgil milanesema la situazione generale resta problematica. Ancora non conosciamo i termini della proroga. Da lunedì, dopo aver letto il testo del decreto, potremo ragionarne con il direttore generale della Provincia. Da gennaio, invece, dovremo analizzare il futuro dei dipendenti a tempo indeterminato. Il 30 per cento di quelli che lavorano alla Provincia di Milano deve essere ricollocato in altri enti locali entro quattro anni». Poi c’è la questione delle funzioni della Provincia. «La Regione Lombardia continua a dichiarare di volerne assorbire una parte, ma senza le risorse umane corrispondenti. Il rischio è che la Città metropolitana si ritrovi dal primo gennaio senza certezze sulle sue competenze, sulle sue disponibilità economiche e sul personale. C’è un trimestre di stipendi garantiti, ma se non arrivano nuove risorse, servizi come il riscaldamento delle scuola e la manutenzione delle strade sono a rischio». Su questo la Regione ha promesso di avviare un tavolo di discussione. «La Città metropolitana – rincara la dose Alfonso Di Matteo, della Uil – parte con un buco di 50 milioni di euro, ereditato dalla Provincia. Chi finanzierà i contratti prorogati? Il Governo? E per quanto tempo?».

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