Mercoledì 24 Aprile 2024

Morto Pino Pelosi, condannato per l'omicidio di Pasolini

Era da tempo malato di tumore. Fu condannato a 9 anni e 7 mesi per il delitto dello scrittore avvenuto il 2 novembre del 1975 a Ostia

Pino Pelosi (Ansa)

Pino Pelosi (Ansa)

Roma, 20 luglio 2017 - E' morto questa notte a Roma all'età di 59 anni Pino Pelosi, condannato per l'omicidio dello scrittore Pier Paolo Pasolini, avvenuta nel 1975. Pelosi era da tempo malato di tumore ed era stato ricoverato al Policlinico Gemelli, dove si è spento. L'omicidio di Pasolini avvenne nella notte tra l'1 e il 2 novembre del 1975 all'Idroscalo di OstiaPelosi, che nella malavita romana chiamavano 'Pino la rana', aveva appena 17 anni: era con lui quella notte, fuggì e fu fermato dalla polizia. Alcuni indizi spinsero gli investigatori a identificare in Pelosi l'assassino. Lui stesso confessò il delitto e fu condannato in via definitiva nel 1979 a 9 anni e 7 mesi. Ma la vincenda presenta aspetti oscuri e lui stesso nel 2005, dopo tren'anni di silenzio, tornò a far parlare di sé ritrattando più volte la sua versione dei fatti di quella notte.

"Pino Pelosi era l'unica persona che avrebbe potuto fare chiarezza sulla morte di Pier Paolo Pasolini", ha commentato l'avvocato Stefano Maccioni, legale di parte civile in rappresentanza del cugino dello scrittore assassinato all'Idroscalo di Ostia. Da anni il penalista si batte per la riapertura delle indagini: "Anche pochi giorni fa abbiamo depositato in Procura un'ulteriore testimonianza che riteniamo significativa. Morto Pelosi, adesso non ci restano che gli esiti degli esami scientifici e le prove che abbiamo già consegnato ai magistrati. Speriamo ancora che il caso venga riaperto".

VICENDA OSCURA - Il giovane Pelosi, quando fu fermato all'1.30 nella notte del delitto all'Idroscalo di Ostia, era alla guida dell'Alfa di Pasolini, mentre guidava contromano a folle velocità. Inizialmente accusato solo di furto d'auto, in seguito inidizi come tracce di sangue del poeta nell'auto portarono i sospetti dell'assassinio su di lui. Quando confessò il delitto, raccontò di aver rifiutato le avances di Pasolini e di aver reagito picchiandolo fino a ucciderlo. Nel 1979 fu condannato definitivamente come "unico autore" dell'omicidio. Ma sulla vicenda è sempre rimasto il sospetto che ad agire fossero stati più d'uno, tanto che inizialmente fu condannato per "omicidio in concorso con ignoti". Sembrava infatti inverosimile che il gracile ragazzino avesse potuto aggredire e uccidere in modo bestiale un uomo altetico e allenato come Pasolini. In più Pelosi quando fu fermato dalla polizia appariva pulito, senza tracce di sangue o fango, mentre il corpo dell'autore di 'Ragazzi di vita' era ridotto in condizioni disumane.

RITRATTAZIONI DELLA CONFESSIONE - Lo stesso Pelosi, dopo trent'anni da quella notte cambiò versione. Il 7 maggio 2005 Pelosi durante la trasmissione televisiva della Rai Ombre sul giallo, sostenne di non aver partecipato di persona all'aggressione di Pasolini, ma accusò tre persone a lui sconosciute. Una versione in contraddizione con la sua confessione in fase processuale. Altri dettagli, diversi rispetto alle versioni inziali, emersero dalla sua biografia pubblicata nel 2011, in cui sostenne di non aver visto Pasolini per la prima volta quella notte, ma di averlo frequentato sin dall'inizio di quella estate. Di certo, una ricostruzione definitiva di quella notte ancora non c'è, e con la morte di Pelosi se ne va l'unica persona che avrebbe potuto fare chiarezza sulla morte di Pasolini.