Mercoledì 24 Aprile 2024

Violentò la figlia di 8 anni, non farà un giorno di carcere. "Reato prescritto"

Dopo una sentenza della Cassazione su un caso di violenza avvenuto a Napoli, la Corte d'Appello di Venezia non conferma la condanna a 10 anni inflitta in primo grado

violenza sui minori (foto d'archivio)

violenza sui minori (foto d'archivio)

Venezia, 21 ottobre 2017 - Era stato condannato a 10 anni in primo grado dal tribunale di Treviso per aver ripetutamente abusato della figlia minorenne dal 1995 al 1998, ma ora la Corte d'Appello di Venezia non ha confermato la sentenza e l'uomo non farà un giorno di carcere. Tutto questo perché una recente sentenza della Cassazione - la 28.953 dello scorso giugno - ha accorciato i tempi della prescrizione per questo tipo di reato.

Come riporta il Corriere del Veneto, i fatti risalgono a una ventina di anni fa e sono avvenuti in provincia di Treviso. La vittima aveva solo 8 anni a sarebbe stata lei stessa, una volta diventata maggiorenne, ad accusare il padre di aver abusato sessualmente di lei e di essere stata anche "ceduta" ad altri conoscenti per almeno 3 anni. 

Dopo la condanna in primo grado e in attesa dell'Appello, la Cassazione ci ha "messo lo zampino": su un caso di violenza sessuale su minori avvenuto in provincia di Napoli ha annullato l'effetto di allungamento del termine di prescrizione previsto in caso di "aggravanti a effetto speciale" normalmente collegate a reati di violenza sessuale su minori di 14 anni e di conseguenza lo ha annullato anche per i fatti di Treviso. La Cassazione si è espressa il 9 giugno scorso, l'Appello era fissato per questi giorni di ottobre e quindi l'imputato di fatto non è più punibile, nonostante le sue responsabilità siano certe.

La Corte d'appello di Venezia, infatti, applicando l'articolo 588 del codice di procedura penale, ha riconosciuto a suo carico le statuizioni civili, ossia il diritto alla parte civile ad ottenere un equo risarcimento (che ovviamente non avrebbe potuto aver luogo in caso di innocenza dell'imputato), confermando alla vittima, assistita dall'avvocato trevigiano Aloma Piazza, una provvisionale di 100 mila euro che è già stata riscossa. L'uomo, conscio dell'epilogo a lui favorevole, era presente in aula.