Mercoledì 24 Aprile 2024

Legittima difesa, il giudice: "Stato assente, giro armato"

Treviso, il gip: "Io inseguito da un'auto. Troppi delinquenti in libertà"

 Angelo Mascolo

Angelo Mascolo

Roma, 25 marzo 2017 - «TORNANDO da una cena, ho avuto la cattiva idea di sorpassare una Bmw. Qualcuno a bordo si è offeso, ed è cominciato un inseguimento a colpi di fari abbaglianti e di preoccupanti avvicinamenti (...). Fortuna ha voluto che raggiungessi una pattuglia di carabinieri, che segnalassi loro i miei inseguitori e che questi, bloccati, venissero a buoni consigli (...). Se fossi stato armato, come è mio diritto e come sarò d’ora in poi, che sarebbe successo (...)? Se avessi sparato avrei subito l’iradiddio dei processi – eccesso di difesa, la vita umana è sacra e via discorrendo – da parte di miei colleghi che giudicano a freddo e difficilmente – ed è qui il grave errore – tenendo conto dei gravissimi stress di certi momenti». La lettera aperta del giudice Angelo Mascolo, dell’ufficio del gip di Treviso, colpisce lo Stato.

Dottor Mascolo, lei ha scritto: «Lo Stato ha perso il controllo del territorio, nel quale i delinquenti scorrazzano».

«Scorrazzano nonostante gli sforzi eroici delle forze dell’ordine».

Le era mai capitato di essere aggredito e di dover ragionare su una reazione per difendersi?

«È stata la prima volta che ho provato davvero paura. Non so se ho fatto un sorpasso sbagliato, ma questo non giustifica l’inseguimento».

Ora si armerà perché lo Stato non c’è?

«Adesso se esco alla sera, mi porto la pistola dietro: è un mio diritto e questo mi fa piacere. Poi è chiaro che se uno è armato e viene aggredito gli conviene scappare, altrimenti va incontro al peggio e rischia che la sua vita venga rovinata».

Perché la legge sulla legittima difesa è sbagliata?

«La legge è fatta bene, cambierei solo un aspetto. Andrebbe eliminato l’eccesso di legittima difesa: qualunque lesione una persona causa a un intruso nella propria casa, dovrebbe essere legittima. Se sparo alla testa e non alle ginocchia non può essere considerato un eccesso, non si ha il tempo di calcolare dove colpire e lo stress in quei momenti è gravissimo».

Anche i giudici rovinano la vita agli imputati innocenti?

«Per fortuna non mi è mai capitato di emettere sentenze su casi di legittima difesa. Sono decisioni complicate, bisogna tener conto della tensione del derubato e diventa una questione di maturità dei giudici. Sparare, comunque, deve essere l’ultima ratio: se vedo un ladro che scappa non posso colpirlo. Il proiettile dall’arma deve partire solamente se si è in un angolo e non si hanno altre opzioni».

Dunque lei possiede una pistola?

«Certo, ho il porto d’armi e ho una 6,35: un piccolo calibro. Non la portavo mai con me, ma ora si cambia».

Ha paura di notte in casa?

«No, ma Treviso è diventata un’altra città. Prima era un paradiso con le villette aperte, ora ci sono ladri ovunque».

Cosa manca?

«Un’azione preventiva, ma non sono il ministro dell’Interno per predisporla».

Il modello Usa è quello giusto?

«No, non dobbiamo essere pistoleri».

Le piacerebbe entrare in politica?

«Non mi sono mai immaginato come politico, perché non so mentire: forse a qualcuno piacerei».