Venerdì 26 Aprile 2024

Isis sui social: "Il prossimo obiettivo è l'Italia"

Dopo Barcellona l'Isis pubblica un comunicato su Telegram diretto al nostro paese. Lo rivela Site, il sito che monitora gil estremisti islamici sul web. Inneggiano agli attentati, tre stranieri espulsi

Combattenti dell'Isis

Combattenti dell'Isis

Roma, 19 agosto 2017 - Il prossimo obiettivo dell'Isis è l'Italia. La minaccia di un attentato arriva da una fonte autorevole, ovvero un canale di comunicazione utilizzato dallo Stato Islamico sulla piattaforma Telegram. La notizia viene riferita da Site, il sito Usa diretto da Rita Katz di monitoraggio dell'estremismo islamico sul web. Dopo l'attentato di Barcellona e quello in Russia,  l'Italia non ha innalzato il livello di allerta terrorismo. Diverse città, tuttavia, stanno valutando l'introduzione di barriere nelle zone delle città considerate più a rischio.

TRE ESPULSI - Oggi, intanto, tre cittadini stranieri sono stati espulsi dal nostro Paese per "motivi di pericolosità sociale". Con questi rimpatri, 70 nel solo 2017, salgono a 202 i soggetti gravitanti in ambienti dell'estremismo religioso espulsi dal territorio nazionale con accompagnamento nel proprio Paese dal gennaio 2015 a oggi.

Sauditi e tagliagole: intrecci pericolosi

Si tratta di un 38enne marocchino, detenuto per reati comuni, emerso all'attenzione degli investigatori nell'ambito del monitoraggio del Dap. Nel 2016 era stato infatti inserito nel 2° livello ("medio") a seguito di una denuncia presentata dal suo compagno di cella perché vessato con rigide regole di convivenza dettate dalla sua visione integralista del credo islamico. Lo scorso aprile, il marocchino è transitato nel 1° livello dopo aver festeggiato per l'attentato di Stoccolma. L'altro espulso è un siriano che utilizzava anche un alias di un cittadino tunisino. Nel 2015 era stato tratto in arresto per favoreggiamento dell'immigrazione clandestina e sottoposto alla misura cautelare dell'obbligo di dimora presso la sede di Brognaturo (VV) della Cooperativa "Stella del Sud", ove in diverse circostanze si è evidenziato per condotte prevaricatrici nei confronti di altri ospiti e degli operatori. In particolare, aveva espresso apprezzamento nei confronti degli autori dell'attentato terroristico di Manchester e tentato di avviare una operatrice del centro verso la conversione all'Islam. 

Il terzo cittadino rimpatriato è un 31enne marocchino già sottoposto lo scorso 4 luglio a fermo da parte dei Carabinieri di Tortona (AL) per il furto di un minibus della società di trasporto pubblico Arfea. Lo straniero era già emerso all'attenzione, nell'aprile 2016, per le sue "turbe psichiche": in particolare era stato intercettato, sempre da personale dell'Arma, in stato psicotico mentre si proclamava seguace dello Stato Islamico. 

BARRIERE NELLE CITTA' - Tra le ipotesi in campo a Roma, che saranno valutate in un tavolo ad hoc tra Campidoglio e prefettura, c'è quella di mettere barriere in via del Corso e in via dei Fori Imperiali. A Milano sarà riservata attenzione particolare ai mercati rionali e agli eventi in cui è prevista più affluenza, a partire dalle partite in programma a San Siro.  A Firenze, ha spiegato il sindaco Dario Nardella, il Comune fornirà "la mappatura esatta di tutte le delimitazioni delle aree sia nel centro che fuori, come dissuasori mobili e catene, per valutare se sono sufficienti o se devono essere migliorate o rafforzate". A Bologna sale l'allerta per la Festa dell'Unità. Alla riunione del Comitato per la sicurezza in Prefettura è stato deciso che sarà garantita "massima attenzione verso i luoghi di aggregazione". A Verona è scattato l'immediato rafforzamento delle misure di sicurezza con posizionamento nella centralissima Piazza Bra di una serie di 'new jersey' in cemento destinati a restare fissi fino al termine della stagione lirica e dei concerti in Arena, ad ottobre. A Palermo sono state installate maggiori protezioni e barriere nelle aree pedonali di corso Vittorio Emanuele, di piazza Verdi e via Maqueda, piazza Croci, via Libertà, via Ruggero Settimo a Palermo per impedire l'accesso ai veicoli diversi da quelli adibiti al soccorso.