Venerdì 26 Aprile 2024

Figlio in provetta all'insaputa del marito. "E' tradimento"

Per la Cassazione il coniuge separato può chiedere il disconoscimento del figlio

Fecondazione eterologa (Ansa)

Fecondazione eterologa (Ansa)

Roma, 29 marzo 2017 - Anche l’eterologa può essere all’insaputa di qualcuno. Non ovviamente di chi vi si sottopone per una gravidanza desiderata – che magari stenta ad arrivare – ma del coniuge. E se accade qualcosa del genere in una famiglia, il marito può chiedere il disconoscimento del figlio o figlia nato dall’eterologa. Perché l’eterologa all’insaputa del marito equivale a un tradimento. A sancire questa equazione è stata ieri la Cassazione con un pronunciamento che è destinato, sicuramente, a far discutere. La vicenda è datata: ventuno anni fa, 1996, Brescia. È quello l’anno in cui Roberto T. diventa papà. E fin qui nulla di strano ma l’uomo (solo) dodici anni dopo apprende di non essere il padre di quello che ha sempre considerato suo figlio. Nel frattempo, nel 2004, si è separato dalla moglie. Accade tutto quando trova una nuova compagna e decide con lei di fare un figlio, ma dopo vari tentativi scopre, da test medici, che lui non può procreare.

A questo punto disorientato per la precedente paternità chiede spiegazioni all’ex moglie che gli confessa di essersi sottoposta all’epoca alla fecondazione eterologa. E così Roberto va avanti con l’istanza di disconoscimento del figlio, sostenendo che il concepimento in provetta, avvenuto a sua insaputa, era equiparabile a un adulterio. La Giustizia, però, almeno inizialmente non gli ha dato ragione. La Corte d’Appello di Brescia infatti, gli ha detto che non poteva pretendere nulla, perché la richiesta di disconoscimento arrivava in ritardo. Anzi, arrivava fuori tempo massimo, dal momento che la legge concede un solo anno di tempo per ripudiare un figlio che si considera nato da una relazione adulterina.

E a corrobare la decisione, i giudici dell’Appello hanno scritto che «l’uomo doveva sapere di avere problemi di fertilità visto che la moglie aveva tentato anche la fecondazione omologa». Insomma, i dubbi dovevano venirgli prima. Il caso è finito in Cassazione appunto, dove gli ermellini hanno annullato (con rinvio all’Appello) la precedente bocciatura dell’istanza dell’uomo. Si gioca tutto sui tempi, quindi.

La Cassazione sostiene che l’uomo non poteva sapere e che solo attraverso la confessione ha scoperto quella verità che gli era stata prima nascosta. Verità confermata dall’ex moglie anche in un’udienza nel 2009. Tra l’altro all’inizio di tutta questa storia l’uomo quando ha cominciato l’azione di disconoscimento era convinto che il figlio fosse figlio di un altro e ha scoperto soltanto dopo, dalle parole della moglie, che l’altro era una provetta. Ma proprio su questo punto la Cassazione ha incardinato il pronunciamento: non fa differenza tra provetta ed eventuale amante, sempre di tradimento si tratta. La vicenda, ovviamente, ha dei risvolti personali tutt’altro che indifferenti. Soprattutto per quel ragazzo che ha ormai 21 anni che si ritrova senza padre e non sa nemmeno chi sia il suo padre biologico. Gli ermellini però, hanno dato il via libera al test genetico che era stato negato dai magistrati bresciani. E forse verrà scritta la parola fine.