Mercoledì 24 Aprile 2024

Test per le allergie. Governo mette il superticket: stangata su 20 milioni di italiani

La prescrizione di uno specialista costa 50 euro. Aumenteranno i fai da te che sono meno precisi

Una ragazza ai presi con l'allergia (Germogli)

Una ragazza ai presi con l'allergia (Germogli)

Roma, 25 marzo 2017 - ARRIVA la primavera, e si porta dietro l’onda lunga delle allergie stagionali. Nessuna sorpresa, almeno fin qui. Il problema è che quest’anno, per i 10 milioni di italiani che soffrono di questa patologia, prenderà forma una ‘tassa occulta’, inserita dal governo nei nuovi Lea, i livelli essenziali di assistenza che definiscono quel che il Sistema sanitario nazionale offre al cittadino gratuitamente e cosa, invece, dovrà passare dal pagamento di un ticket.  Per i test allergologici, fondamentali per individuare e contrastare questo genere di patologia, arriva il superticket da 50 euro: a prescriverli, infatti, non potrà essere più il medico di famiglia ma servirà, necessariamente, la firma di uno specialista. Una scelta che potrebbe indurre molti all’autodiagnosi e che, comunque, caricherà di nuovi costi soprattutto chi ha dei figli.    A SPIEGARE la trappola è il segretario nazionale della Federazione dei medici di famiglia (Fimmg), Silvestro Scotti: «I nuovi Lea, i livelli essenziali di assistenza, insieme a molte buone nuove per gli assistiti, come la gratuità dei vaccini più importanti, tolgono però ai medici di famiglia la possibilità di prescrivere i test relativi alle allergie». Il superticket, che serve per andare da uno specialista, costa 50 euro. Dice Scotti: «Diventa una tassa che peserà su molti cittadini che finora si sono rivolti direttamente al loro medico di fidu certamente in grado di capire se e quali test sono necessari per chi soffre di problemi allergici». 

LA COSA più grave è che l’impatto sarà maggiore per chi ha figli: tra i bambini, infatti, negli ultimi vent’anni le allergie sono triplicate, passando dal 7 al 25-33% della popolazione infantile. La maggior parte di essi (circa il 60%) viene colpita da allergia ai pollini delle graminacee, che si manifesta con rinite, congiuntivite e asma bronchiale soprattutto tra marzo e giugno.  Ma il periodo si sta allungando a causa del riscaldamento globale, così come si allungano le code delle liste d’attesa per visite e prove antiallergiche. 

SONO soprattutto bambini ad avere bisogno dei costosi test, il cui prezzo – va ricordato – varia tra i 90 e i 500 euro. Test essenziali per monitorare le malattie. Ogni anno ne vengono effettuati tra i 3 e i 4 milioni inutilmente, con una spesa di 300 milioni. A fronte dei 20 milioni di italiani che dichiarano fenomeno allergici (sono in crescita anche gli allarmi sugli alimenti, in particolare latte, uova e frutta col guscio, come noci e nocciole), quelli che poi scoprono di avere realmente un’allergia sono meno della metà. 

MA è chiaro che chi teme di essere allergico, il test lo vuole fare. Senza verifiche, insomma, si rischierebbe il caos. E non è solo un problema per le tasche dei cittadini. La decisione dell’esecutivo, infatti, potrebbe avere un effetto distorto e addirittura creare problemi alla salute degli italiani.  Il pericolo, infatti, è che aumentino i test fai da te, che si possono eseguire da soli e acquistare perfino sul web. Le autodiagnosi, però, potrebbero facilmente generare errori, escludendo qualche patologia o confondendo i sintomi. Questa scelta, prosegue allora Scotti, «va nella direzione opposta a quella tante volte sbandierata a parole di potenziare il ruolo del medico di famiglia per decongestionare ospedali e pronto soccorso». 

I NUOVI Lea, nel lungo periodo, potrebbero nascondere anche qualche altra sgradevole sorpresa. A spiegare perché è il vicesegretario nazionale della Fimmg, Filippo Anelli. «Il pericolo si chiama de-listing, ovvero il taglio delle prestazioni mutuabili che, in base agli accordi sottoscritti tra governo e Regioni, sarà necessario attuare se gli 800 milioni stanziati per l’applicazione dei Lea si rivelassero insufficienti». Come teme più di un governatore di Regione.