Mercoledì 24 Aprile 2024

Ritorno al passato

LA KERMESSE del M5S è stata un successo. Tanta gente; entusiasmo e proclami di un radioso futuro conditi con tanti abbracci, necessari dopo le risse romane. Tutto secondo le aspettative, dunque, ma restano aperti i quesiti sulla natura del movimento che aspira a governare, almeno nelle dichiarazioni pubbliche. Nei fatti meno, perché presentare una proposta di riforma dell’Italicum proporzionalista è come dire: noi non andremo mai al governo e, in più, impediremo agli altri di governare. Forse è il massimo per i pentastellati, ma non certo per il Paese.

IL PRIMO quesito riguarda il ritorno di Grillo. Dopo i passi di lato, dopo le tournée da comico, torna a guidare il Movimento. «Se devo fare il capo politico io ci sarò», dice. «Voglio stare con il M5S fino alle elezioni e vincerle». Ma che bisogno c’era di tornare in campo con tanta determinazione se il refrain dei piccoli errori e di qualche divergenza di vedute interna aveva un fondamento? In realtà, il rischio di implosione corso dal Movimento sulla vicenda romana ha imposto una serie di epurazioni che solo Grillo ‘garante’ era in grado di fare. La conferma si trova nella proclamazione della fase due come quella nella quale si fa avanti una nuova generazione. Questi mutamenti sono sempre pilotati da un capo che intende avere un seguito meno riottoso. La regola è ricorrente per il partito del leader. Se questi si defila o si indebolisce, i colonnelli si sbranano per la successione. A volte si tratta di un cannibalismo indotto per controllare il Movimento. Altre volte è un cannibalismo subito da un leader declinante, ma gli effetti solo gli stessi.

Il secondo quesito riguarda la natura del ritorno al passato che Grillo prospetta nell’uso delle comparsate tv. Siamo partiti dalla televisione zero degli esordi per giungere al presentismo più sfrenato. Ora indietro tutta. Grillo annuncia addirittura un regolamento in proposito, naturalmente scritto da lui. Ci vorrà il permesso preventivo per andare in tv e su temi prestabiliti, sempre dal capo. Il M5S 2.0 diventa tutto comunicazione controllata e filtrata. L’abbraccio sul palco fra Grillo e Davide Casaleggio, alias piattaforma Rousseau, simboleggia il potere interno. Ma il programma? Poi la politica è questione troppo complessa per essere risolta nella contrapposizione fra buoni e cattivi.