Mercoledì 24 Aprile 2024

La lezione dei nonni

STUPISCE che siano i francesi a gingillarsi nel dubbio fra l’ammonizione orale e qualcosa di più forte quando si tratta di mettere in riga un figlio. Ma sono le forzature del diritto – da sempre la loro specialità – che in questo caso riabilitano il manrovescio. Ormai è dato per scontato che l’unica utilità della sculacciata viene dallo sforzo di evitarla. Costringere un bambino a schivare le situazioni in cui rischia di prenderle è una mossa pedagogicamente sensata ridimensionata solo dalla storia della criminalità: i fuoriclasse non indietreggiano nemmeno di fronte alla ghigliottina.

MA PER RESTARE nella letteratura delle modeste scorrettezze domestiche, a oggi non si segnalano bambini che abbiano ammesso: sì, la cinghia di papà mi ha fatto diventare una persona migliore. Primo perché non è dimostrabile il contrario. E secondo perché il gotha della psicologia infantile concorda su un fatto: le esperienze dolorose o umilianti sono traumi e come tali vanno soggetti a rimozione. In parole povere, il piccino dimentica il castigo e cerca la riconciliazione, senza collegare l’uno all’altra. E quindi noi stiamo qui a domandarci perché non ci abbiano dato il manuale delle istruzioni. Cosa fare se spara parolacce come Ligabue? Raccontano che la bambina a cui fu lavata la bocca con il sapone continuò imperterrita nel turpiloquio aggiungendo la fobia per i detergenti e il disprezzo per i genitori che non avevano trovato un modo meno violento per convincerla.

COSA FARE se a due anni e con l’acetone scappa da solo sull’altalena, cade e vomita? Va raccolto sussurrandogli «se lo fai un’altra volta ti picchio» o picchiato direttamente sul pannolone facendo la faccia scura? I nonni probabilmente applicavano alle questioni dell’infanzia un generoso fatalismo, erano spontanei e la cinghia arrivavano a sfilarla sul serio. I loro figli abituati a lavare le mele con l’amuchina sono confusi e prima di alzare un dito chiedono all’esperto. Il quale, anche se francese, dirà che punire i bambini è sempre un errore: la creatura potrà anche ammettere di essersi meritata la punizione, ma avrà la sensazione di essere stato trattato ingiustamente da chi detiene il potere, per disgrazia la persona che ama di più.