Mercoledì 24 Aprile 2024

La prudenza necessaria

Roma, 16 settembre 2017 - Si può morire per una nobile causa? Certo, altrimenti non esisterebbero gli eroi. In politica, terreno di scarsi eroismi, i partiti si muovono però cercando di interpretare i sentimenti del proprio elettorato ed eventualmente di quello che vorrebbero conquistare. Lo Ius Soli è una nobile causa, politicamente tuttavia assai rischiosa per chi la sostiene non solo difendendo il proprio terreno elettorale, ma cercando di rubare qualche piantina a quello del vicino. Romano Prodi ha ragione quando dice di conoscere tanti immigrati che parlano il dialetto reggiano e non capisce perché non debbano avere la cittadinanza, contribuendo peraltro al nostro futuro pensionistico. Ma poi aggiunge che i candidati alla cittadinanza dovrebbero conoscere i rudimenti della Costituzione (che molti italiani ignorano…) e altri dettagli-non-dettagli. Ci permettiamo di aggiungere che – alla luce degli attentati compiuti all’estero da immigrati di seconda generazione – dovremmo accertare l’effettivo inserimento dei candidati nel costume e nelle tradizioni italiane.

Se un immigrato parla il dialetto reggiano, ma picchia la figlia perché si è fidanzata con un italiano e la chiude in casa perché vuole portare la minigonna, avrei qualche dubbio a farlo mio concittadino. Queste riflessioni delicate e complesse sono possibili nelle quattro o cinque settimane che separano l’approvazione della legge di bilancio dallo scioglimento delle Camere? Difficile, con una maggioranza molto traballante.

Si capisce allora perché Luigi Zanda, capo dei senatori Pd e uomo certamente progressista, ha cancellato la legge dal calendario parlamentare del Senato. Prodi dice giustamente che un leader deve avere una visione e non guardare ai sondaggi che annunciano al Pd la perdita di due punti se insistesse sullo Ius Soli. Ma in concreto siamo sicuri che a Matteo Renzi la costosa ‘visione’ sarebbe perdonata visto che con ogni probabilità i due punti comprometterebbero un già difficile primo posto nella classifica dei partiti alle prossime elezioni rispetto al Movimento 5 Stelle? Non sarà che quell’ala a sinistra della sinistra che insiste per la legge vuole che Renzi perda le elezioni per poi indebolirlo e magari mandarlo a casa? Gli immigrati rappresentano una opportunità, ma anche un problema. Dopo il provvidenziale decreto Minniti – condiviso di fatto dal papa e da Prodi («Nessuno deve portare una croce più pesante di quella che può portare») occorreranno anni per assorbire la quantità di immigrati piovutaci addosso e rimasti senza una rigorosa irreggimentazione alla tedesca. E tanti sindaci del Pd sono in prima linea ad esserne allarmati. Sia i recenti episodi di occupazione di case e di violenza sessuale, sia gli attentati (ultimo quello di ieri a Londra) non mettono la gran parte degli italiani nella condizione psicologica di far prevalere i propri astratti principi solidaristici sulle difficoltà e le paure della vita quotidiana. Non serve perciò fare terrorismo politico per invitare alla prudenza e alla riflessione. E agire nei tempi e nei modi opportuni.