Mercoledì 24 Aprile 2024

Germania, stallo all'italiana

C’È QUALCOSA di paradossale nel caso tedesco. Il Paese quintessenza della stabilità non sa produrre una maggioranza stabile. La Merkel ha vinto, ma senza verdi e liberali non può formare una maggioranza. Ma questi ultimi hanno opposto il loro niet. Sorge spontanea la domanda: e ora? Nuove elezioni sembrano obbligate dal momento che l’opinione pubblica tedesca mal sopporterebbe un governo di minoranza, instabile e ricattato. Ma, girando l’occhio ai casi nostri, la sindrome tedesca è l’anticipazione di quanto accadrà in Italia a primavera? Sì e no. In Italia, le coalizioni si formeranno prima, ma saranno matrimoni d’interesse che, come tali, possono anche stare in piedi bene, ma a condizione che non si debba andare a chiedere in prestito voti ad altri. Invece, tutte le previsioni dicono il contrario.

Chiunque vinca dovrà bussare alla porta di qualche perdente. Questo comporterà due conseguenze potenzialmente drammatiche. La prima è mettere in crisi il matrimonio d’interesse. La seconda è mettersi nelle mani di una minoranza esterna alla ex coalizione elettorale. Ve lo immaginate un Pd che apre trattative post elettorali con Forza Italia per fare quagliare i numeri in Parlamento? Apriti cielo! Pisapia, il coalizzato, guiderebbe la rivolta. Oppure, ve lo immaginate un Salvini che tratta con Di Maio? Fine dell’alleanza di centrodestra, con Berlusconi che passa all’opposizione. Di certo l’elettore sarà costretto a firmare una cambiale in bianco al partito ‘coalizzato’ che voterà. Si dirà: potrebbe votare 5 Stelle che non si coalizzano. Ma poi questi saranno costretti alle più oscure transazioni perché saranno minoranza e quindi anche per loro le manovre di corridoio saranno obbligate. A meno che non aiuti l’italico stellone che, si dice, splende solo sotto il nostro sole. Si dice, perché anche dalle parti nostre è da un pezzo che non lo vediamo. [email protected]