Emanuela Orlandi (Ansa)
Si riapre il caso di Emanuela Orlandi? Le presunte "rivelazioni" offerte stamani da un paio di organi di stampa italiani circa la misteriosa fine della cittadina vaticana sparita da Roma nel 1983 sono state subito smentite dalla Santa Sede che si è affrettata a vergare un comunicato nel quale definisce "falso e ridicolo" il dossier che adombra la possibilità che la Orlandi sia morta molto tempo dopo il suo rapimento, e soprattutto si lascia intendere che i vertici vaticani la sappiano molto più lunga di quello che hanno sempre detto sull'intera vicenda. La smentita dice poco, nel senso che appare in un certo senso scontata, e sapremo solo tra alcuni giorni (quando verranno effettuate alcune verifiche sulle fonti) se nel dossier sono contenute solo menzogne. Quello che appare certo, e che lascia in un certo senso sgomenti, è il riemergere oltre le Mura leonine di una stagione di veleni di cui nessuno sentiva nostalgia. Leggi il dossier su Emanuela e la mente va subito a Vatileaks. Le situazioni sono diverse, perché stavolta il Pontefice regnante è del tutto estraneo ai fatti (a quel tempo era vescovo in Argentina) ma quando ricominciano a girare i dossier anonimi passati ai giornalisti da ignoti monsignori di Curia significa che i corvi sono tornati a volare.