Giovedì 25 Aprile 2024

Cercasi leader

BNDGHIDETTI_WEB

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FRANCESCO GHIDETTI

SE LA CHIAMI «Cosa Rossa» si arrabbiano. E non perché rossi non siano, ma perché percepiscono una narrazione macchiettistica. Epperò, si casca sempre lì. A fianco del «Partitone» (pur con la mutazione imposta dalla leadership renziana) c’è spazio per una sinistra di lotta e di governo? A prescindere da quanto successo ieri a Roma, la risposta, per ora, è no. Non perché il partito della nazione stia avanzando impetuoso o perché rifulgano i fasti neoliberisti quanto perché i ‘rossi’ non vogliono riconoscere che esiste una questione di leadership. Non dimentichiamoci che quel genio di Fausto Bertinotti (leader-fuffa quanto vi pare, ma pur sempre leader) riuscì a disperdere un patrimonio elettorale – area Prc – oscillante tra l’8 e il 12 per cento. E lo fece proprio quando abdicò alla sua funzione di leader per la poltrona di presidente della Camera.

IERI, si è avuta la classica e plastica dimostrazione che, piacciano o meno, i contenuti sono importanti, ma se non hai un ‘uomo forte’ che diffonde il verbo sei sempre lì. Specie in un Paese come il nostro ferito da populismi d’ogni genere. Si pensi solamente al tappo rappresentato dai grillini. Hai voglia a dire che sono «trasversali». In realtà raccolgono i delusi della sinistra-sinistra. C’è poi da considerare l’eterno problema delle divisioni. La minoranza Pd (per certi versi ancora più inutile della neonata Sinistra Italiana) fa l’offesa. Col solito Miguel Gotor – che barba, che noia – che accusa i fuorusciti di «fare il gioco della destra». O con l’ondivago Cesare Damiano che sostiene di aver «fatto goal» nel partito (buonanotte). Si parla di un «convitato di pietra»: Pier Luigi Bersani. E, anche in questo caso, la sinistra compie un errore d’analisi da matita blu: l’ex segretario che tutto perse in una barocca trattativa di governo, non è il vero tassello mancante, avendo un ruolo marginalissimo per idee e carisma. I veri ‘convitati di pietra’ sono i dalemiani, che però – anche loro – non si capisce dove vogliano andare a parare. Con un «lìder» che presenta i suoi vini assai poco politici, con Ugo Sposetti e Michele Ventura (tanto per citarne alcuni) che si sono messi in un angolino. Ad aspettare. Che cosa? Già, il vecchio titolo leninista torna attualissimo: che fare? Si aspettano risposte. Dubitiamo che mai arriveranno.