Van Morrison in concerto alla Royal Albert Hall di Londra (Olycom)
Londra, 29 ottobre 2014 - Alla fine tutto il pubblico si è alzato in piedi per un'ovazione meritata. Perché se è vero che l'età non è più verde, Van Morrison rappresenta un esempio di come la voce umana possa essere uno strumento di grande efficiacia. Calda, con venature black eppure essenzialmente europea, caratteristica tipica del cantante irlandese. Che per la serata alla Royal Albert Hall nell'ambito del BluesFest ha scelto un repertorio elegante, da jazz club. Sorretta da una band di musicisti dal livello eccellente, l'atmosfera si è mossa tra blues, soul e jazz.
Un'esibizione da bravo "crooner", considerando infatti che ha inciso l'ultimo album per l'etichetta jazz Blue Note dopo anni di rock'n'roll. Un esempio di questa vocazione si è avuto quando sul palco è salito Georgie Fame, protagonista del jazz britannico, per un duetto nel segno del vocalese. Mancavano brani storici di Morrison come Gloria, interpretata al BluesFest 2013, ma il pubblico si è saputo accontentare di brani più confidenziali come I can't stop loving you e due classici di John Lee Hooker per onorare un grande del blues. Quasi due ore di musica nel segno di una classe che ha messo Morrison da tempo fra i grandi interpreti della musica mondiale.