Mercoledì 24 Aprile 2024

"E' stata lasciata sola a combattere i crimini contro la Natura"

Parole di partecipazione profonda da parte di Isabella Pratesi del Wwf per il ferimento di Kuki Gallmann

Kuki Gallmann in una foto Ansa

Kuki Gallmann in una foto Ansa

Roma, 23 aprile 2017 - «Ce l'aspettavamo prima o poi. Kuki aveva ricevuto tante minacce perché lei è sempre stata in prima linea contro i crimini di natura, ma era sola a gestire una grande area protetta». Lo ha detto Isabella Pratesi, direttore Conservazione Wwf Italia, in relazione al ferimento di Kuki Gallmann, da lei conosciuta personalmente. «Ha sempre avuto una grande tenacia nel lottare - ha detto Pratesi - e speriamo che anche oggi questa sua tenacia la salvi». Kuki Gallmann, ha precisato, «è da sempre molto vicina al Wwf Italia, è stata anche consigliera. E c'è sempre un filo diretto tra noi e chi difende la natura» ha aggiunto Pratesi nel ricordare che «dietro alla scelta della scrittrice di difendere elefanti e rinoceronti dai bracconieri c'è una passione autentica e grande. La scrittrice raccontava agli amici in una sorta di bollettino quel che accadeva agli animali della savana per dare voce a chi non ce l'ha. Noi ci sentivamo impotenti davanti alla sua lotta in solitaria, dovremmo essere tutti più capaci a dare una mano a chi è in prima linea contro il bracconaggio che in Kenya è ormai un tema di sicurezza che va affrontato a livello internazionale».

«Negli ultimi dieci anni - ha poi ricordato Pratesi - nel mondo abbiamo perso più di mille ranger impegnati nella lotta al bracconaggio». Il ferimento a colpi di arma da fuoco della scrittrice italiana naturalizzata keniota non è ancora chiaro se sia per opera di pastori o di bracconieri, ma è certo, ha detto l'esperta ecologo-ambientalista, che «in quella parte dell'Africa sia già emergenza siccità, come in Brasile e in tante aree del pianeta la desertificazione avanza. Nel mondo ogni anno - ha sottolineato Pratesi - 12 milioni di ettari di terra fertile diventano deserto per i cambiamenti climatici in corso e per la distruzione degli ecosistemi. Almeno il 40% delle terre emerse del nostro Pianeta è minacciato dalla desertificazione e non a caso l'Onu sottolinea che il 40% dei conflitti del mondo sono dovuti a lotte per le risorse naturali. Nel caso di Kuki - conclude - colpisce anche pensare ai pastori armati e spinti a uccidere per l'acqua, ma in Africa le armi sono molto diffuse». Per contatti con la nostra redazione: [email protected]