Mercoledì 24 Aprile 2024

Ferrara, i macachi e le polemiche. "Ingiusto negare la verità"

Leal, Lega antivivizionista, interviene dopo i fatti dei giorni scorsi e affida la replica ai vertici universitari ad uno scienziato: il professor Bruno Fedi

Macaco in una foto AFP

Macaco in una foto AFP

Ferrara, 18 marzo 2017 - Dopo le affissioni degli animalisti di cartelli contro la vivisezione dei macachi a Unife si innesca la polemica. Leal ribadisce, tramite il Professor Bruno Fedi, referente scientifico,  al Rettore e ai "ricercatori": gli animali subiscono torture e non sono in un centro benessere.

In particolare LEAL Lega Antivivisezionista, chiede che sia dato spazio al parere del professor Bruno Fedi, consulente scientifico della LEAL, riguardo quanto dichiarato dal professore Luciano Fadiga e dal Rettore dell'Università di Ferrara a proposito dei macachi.

Gian Marco Prampolini, Presidente LEAL Leal AntiviVisezionista, in particolare sottolinea: "Credo sia ingiusto ed immorale fare dichiarazioni come quelle  sul benessere animale, quando sappiamo benissimo che cosa comporti la vivisezione, o sperimentazione animale che dir si voglia. Che la si chiami in un modo o nell’altro poco cambia nei confronti, in questo caso, dei primati. Le dichiarazioni sul fatto che gli animali negli stabulari siano seguiti da personale qualificato non bastano a cancellare il peso della scelta non etica che viene fatta quando si decide di usare altri animali inermi per scopi umani".   Da parte sua il professor Bruno Fedi, Professore di Anatomia Patologica, Urologia, Ginecologia e Cancerologia, spiega cosa accade in questi laboratori di ricerca che si vorrebbe far passare come "centri benessere" per gli animali. 

Insieme con LEAL si schierano: LEAL Lega Antivivisezionista sezione Ferrara; LAV Lega Antivivisezione sezione Ferrara; A.V.E.D.E.V. Associazione Antivivisezione e per i Diritti degli Esseri Viventi; Animal Liberation; Riscatto Animale.

Di seguito l'intervento di replica del professor Fedi rispetto a quanto dichiarato dai vertici di Unife al nostro giornale, il Resto del Carlino.   "La vivisezione esiste anche se si tenta di nasconderla, chiamandola "Sperimentazione Animale". Non è un problema linguistico, è un problema scientifico e negarla significa solo che c'è qualcosa da nascondere. I dati ufficiali di quest'anno superano la cifra di 700.000 animali. La Sperimentazione Animale è prescritta dalla legge. Vero. Ma è anche vero che dopo la Sperimentazione Animale per eventuali farmaci, si effettuano prove sull'uomo. Ciò nonostante si riscontra un elevato numero di "effetti collaterali" indesiderati, che portano al ritiro o al cambiamento di indicazioni di migliaia di farmaci. Questo fatto denuncia l'insicurezza della metodica. Ma ai cittadini si dice che la Sperimentazione Animale è fatta per la sicurezza! Tale sicurezza si ha dopo la sperimentazione sull'uomo, che diventa la vera cavia inconsapevole, perché persuaso di essere al sicuro per la precedente Sperimentazione Animale: dunque la Sperimentazione Animale non serve: per la certezza è indispensabile l'uomo". 

"La Sperimentazione Animale - prosegue il professor Fedi - è assolutamente assurda quando è usata per patologie non spontanee negli altri animali. Per esempio quando è stata usata per studiare gli effetti del fumo di sigarette nei polli. Milioni di casi di cancro e di infarti o di ictus nell'uomo sono stati i risultati di questa metodica dissennata! Il fatto è particolarmente evidente per patologia SNC Sistema Nervoso Centrale, patologia psichica, abuso di stupefacenti, patologia venosa ecc. La vivisezione dunque, è un alibi per sperimentare sull'uomo, fingendo una illusoria sicurezza che dovrebbe essere stata data dalle precedenti prove su animali. La base scientifica di questo sta nella diversità genetica fra uomo ed altri animali a causa di questa, anche il metabolismo, la reattività ecc. sono diverse. La base statistica è ancor più evidente: oltre il 90% delle procedure su animali non porta a risultati pratici concreti: ogni 100 procedure sperimentali, si ottiene un risultato in 1-2 casi. Nessuna metodica scientifica ha una produttività così bassa: semplicemente non è scientifica. Gli animalisti chiedono maggiore scientificità, non minore come si tenta di far credere. Come non bastasse, nel caso attuale pubblicato dai giornali (in cui il professore di Fisiologia ed il Rettore dell'Università di Ferrara accusano gli animalisti di essere disinformati), non viene spiegato in quali procedure saranno impiegati i 6 macachi, che cosa si è ottenuto o che cosa si vuole ottenere. Questa segretezza non si addice alla scienza, si addice più alla magia", conclude il professor Fedi. Per contatti con la nostra redazione: [email protected]