Giovedì 25 Aprile 2024

Usare il bancomat costerà meno: tagliate le spesa di commissione

Impegno del consorzio degli operatori dei Pos: riduzione del 30%

Si può pagare col bancomat anche al bar (Isolapress)

Si può pagare col bancomat anche al bar (Isolapress)

ACHILLE PEREGO

MILANO, 19 novembre 2014 - FARE acquisti con il bancomat costerà meno per consumatori e commercianti. Questi ultimi sul piede di guerra per l’introduzione dell’obbligatorietà dei Pos (dal 1° luglio) per spese superiori ai 30 euro. Il Consorzio Bancomat, al quale aderiscono 594 soggetti tra cui banche e operatori nei servizi di pagamento, ha assunto infatti l’impegno, davanti all’Antitrust, di ridurre del 30%, da 10 a 7 centesimi, la commissione per ogni operazione (il cosiddetto Bill Payment). In futuro, inoltre, questo valore sarà ancorato a un’analisi dei costi sostenuti dagli operatori e si ridurrà per effetto delle eventuali efficienze riscontrate a livello di sistema.

GLI IMPEGNI sono stati presi formalmente dal Consorzio al termine dell’istruttoria che l’Autorità presieduta da Giovanni Pitruzzella aveva avviato il 19 febbraio per accertare l’eventuale sussistenza di profili anticoncorrenziali, in violazione dell’articolo 101 del Trattato sul funzionamento della Ue. Stabilita in 10 centesimi per operazione, la commissione interbancaria multilaterale era stata applicata a partire dal 3 gennaio 2014, senza la previsione di un termine ultimo di applicazione. Ora, il Consorzio s’è impegnato anche a pubblicare sul proprio sito Internet il valore della commissione applicabile al servizio Bill Payment, per consentire così a esercenti e consumatori di fare scelte più consapevoli sui mezzi di pagamento. A fronte di questi impegni, l’Antitrust ha deliberato di renderli obbligatori e di chiudere il procedimento. Entro 45 giorni, il Consorzio dovrà presentare all’Antitrust una relazione in cui illustrerà le modalità di attuazione degli impegni assunti.

Il Consorzio Bancomat rappresenta uno dei circuiti più diffusi in Italia, sia per il numero di carte di debito in circolazione (circa 30 milioni, pari all’80% del totale nel 2012) sia per quello dei Pos attivi (circa 1,2 milioni, pari all’85%). Seppure in crescita (+14%, 329 milioni di operazioni e un valore di 16 miliardi nel secondo trimestre 2013, secondo i dati diffusi dall’Abi a giugno) e nonostante i limiti all’uso del contante (il tetto di 1.000 euro introdotto da Monti), la moneta elettronica in Italia viene sonoramente ancora battuta dal cash che rappresenta l’87% dei pagamenti.

PER INCENTIVARE, anche in chiave antievasione, l’utilizzo di bancomat e carte di credito, a luglio era scattato l’obbligo dei Pos, che aveva scatenato però la reazione dei commercianti, con la Confesercenti che aveva stimato in 5 miliardi l’aggravio dei costi per il settore. In attesa di capire come finirà la guerra dei Pos (i commercianti hanno chiesto l’innalzamento della spesa a 50 euro per l’obbligatorietà di accettare il bancomat mentre ancora non sono state fissate sanzioni per chi non rispetta la norma), la riduzione delle commissioni potrebbe favorire l’uso dei pagamenti elettronici.

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