Venerdì 26 Aprile 2024

La sabbia che soffoca

Roma, 23 luglio 2016 - Ora ne siamo certi, la paura non ha religione. Bagdad, Istanbul, Bruxelles, Parigi e Dacca hanno lo stesso comune denominatore. La paura di poter vivere la vita che ci aspettiamo e che abbiamo il diritto di vivere. Il terrorismo non è più quello di Gavrilo Princip, della Raf tedesca, delle BR e di Bin Laden. Non rappresenta la punta di lancia di un’insoddisfazione di massa, “l’Avanguardia del proletariato”.

Il terrorismo di oggi è una sabbia fine che ti soffoca sino a toglierti il respiro. Questo viviamo e senza possibilità di poter dire basta, come uscire a prendere un gelato e tirare i dadi sul tavolo verde del Ceasar’s palace per vedere se torni a casa o meno. Intelligence, forze di polizia, strategie militari. Tutto utile certo, ma senza una politica comune siamo niente, dadi che rotolano. Proviamo davvero a cambiare prima che l’orrore cambi noi.