Mercoledì 24 Aprile 2024

"Esperimenti violenti e inutili. Così la vivisezione sopravvive"

La Lav offre una carrellata di esempi di come tempo e risorse se ne vadano in fumo per test che non possono dare nulla al futuro degli uomini

Misurazione di un topolino in una foto Olycom

Misurazione di un topolino in una foto Olycom

Roma, 1 aprile 2015 - Sembrano un macabro pesce d’aprile, invece sono drammaticamente veri: sono gli esperimenti più “assurdi” autorizzati ed eseguiti sugli animali. A ricordarlo, anche quest’anno, la Coalizione europea contro la vivisezione ECEAE - di cui la LAV è rappresentante per l’Italia - che sottolinea come 12 milioni di animali vengano uccisi ogni anno nei laboratori europei per una pseudo-scienza che valica i confini di ogni logica scientifica, rasentando l’assurdo. Come in questi studi resi noti dalla Lav:  ·   ITALIA: per studiare gli effetti tossici dell’esposizione all’alcol nei neonati, dei piccoli di ratto sono stati separati dalla madre e messi in una gabbia per 3 ore al giorno costretti a inalare vapori densi di alcol. Al termine dell’esperimento, durato complessivamente 3 mesi, ad alcuni animali sono state iniettate direttamente nel cervello, sotto anestesia, alcune sostanze chimiche per poi essere soppressi dopo 4 giorni. Un altro gruppo è stato direttamente ucciso e sezionato. "Ripugnante sul piano etico, la sperimentazione è palesemente assurda in quanto sono già noti da tempo gli effetti dannosi dell’alcol, tanto che è seriamente raccomandata una forte limitazione della sua assunzione in gravidanza. Come se non bastasse, lo stadio di sviluppo dei ratti non è paragonabile a quello umano viste le chiare differenze morfologiche e di completamento/sviluppo dei tessuti tra le due specie", sottolinea la Lav. 

·    INGHILTERRA: i ricercatori per capire gli effetti dell’astensione da attività fisica dopo un periodo di allenamento, hanno obbligato dei ratti a correre per 4 settimane fino allo sfinimento all’interno di un circuito elettrificato che rilasciava scosse elettriche tutte le volte che rallentavano. Quindi hanno sospeso “l’allenamento” per altre 4 settimane prima di rimettere gli animali nella mola circolare elettrificata e investigare le condizioni cardiache e lo stato del tessuto muscolare. Gli animali sono stati, infine, sottoposti a iniezioni prima di essere uccisi e sezionati. I risultati hanno dimostrato come gli effetti positivi di un allenamento fisico diminuiscano col tempo: evidenze già note e ampiamente deducibili dall’uomo. 

·  INGHILTERRA per investigare gli effetti dell’abuso di alcolici negli adolescenti, sono stati utilizzati giovani topi in cui sono state iniettate ripetute dosi di alcol direttamente nell’addome per due giorni (tentando di simulare gli “sballi del fine settimana”) prima di essere privati per giorni di cibo, tanto da perdere l’85% del peso e vedere se, stimolati tramite test a ricompensa, avevano assunto un comportamento più impulsivo. Questo studio semplifica processi molto complessi come la dipendenza da sostanze d’abuso nell’uomo, riducendolo a meccaniche iniezioni e deprivazioni, oltre a usare come modello organismi completamente diversi dalla nostra specie: un topo giovane non è sicuramente, né fisicamente né psicologicamente, paragonabile a un adolescente.  ·    NORVEGIA: alcuni cuccioli di ratto sono stati allontanati dalla madre e isolati in gabbie (per 3 ore al giorno per 2 settimane) per poi misurare, dopo 13 settimane di vita, il livello di ansietà mostrato in un luogo esposto, senza ripari. Alla 14° settimana gli hanno indotto infiammazioni gengivali inserendo del filo intorno ai molari. La settimana successiva sono stati decapitati e ne hanno esaminato i denti. Lo scopo era dimostrare come lo stress nelle prime fasi della vita può aumentare il rischio di peridontite.  

“Gli esperimenti descritti sono solo alcuni drammatici esempi di quel che accade nei laboratori, senza alcun fondamento scientifico e senza alcuna considerazione per la vita e la sofferenza di esseri senzienti, vittime di sperimentazioni che vengono incredibilmente autorizzate nonostante le evidenti impossibilità di ottenere dati applicabili all’uomo, che si differenzia da ogni altro animale per genetica, anatomia, fisiologia, contesto socio-psicologico e condizionamento ambientale - spiega la biologa Michela Kuan, responsabile LAV  Vivisezione - Pensare e accettare che queste violenze siano il prezzo da pagare per l’avanzamento della ricerca è sbagliato. Se si vuole fare un passo avanti nella scienza bisogna abbandonare il modello animale che appartiene a una ricerca della fine dell’800, mai validata dal punto di vista scientifico, mentre le nuove tecnologie senza animali, si sono dimostrate  utili, rapide ed etiche.” 

Il decreto legislativo n.26 del 2014 prevede l’entrata in vigore, dal 2017, del divieto di testare su animali sostanze d’abuso come alcol, droghe e tabacco. Gli studi riportati sono l’ennesima prova dell’inutilità di questa pseudo-scienza: il Ministro della Salute Lorenzin non permetta slittamenti di questa scadenza, per dare un input concreto alla ricerca in questi ambiti, e una prospettiva di serio intervento a tutte le vittime di dipendenze. Per contatti con la nostra redazione: [email protected]