Giovedì 25 Aprile 2024

Stop Vivisection. L'Europa si tira indietro: "I tempi non sono maturi"

La Commissione rifiuta l'approccio proposto dalla petizione che ha raccolto oltre un milione e duecentomila firme. Annunciata una conferenza per il 2016

Orango in una foto Olycom

Orango in una foto Olycom

Roma, 3 giugno 2015 - La Commissione europea risponde all'iniziativa dei cittadini 'Stop Vivisection' - che ha raccolto circa 1.200.000 firme - illustrando le azioni che intendere compiere, tra cui annuncia una conferenza per il 2016. Pur condividendo l'abolizione della sperimentazione animale, la Commissione rifiuta l'approccio proposto. "L'iniziativa 'Stop Vivisection' giunge in un momento di transizione, in cui grazie ai grandi progressi tecnologici l'Europa sta riducendo l'uso della sperimentazione animale", ha dichiarato Jyrki Katainen, vicepresidente responsabile per l'Occupazione, la Crescita, gli Investimenti e la Competitività, che spiega: "I tempi però non sono ancora maturi per vietarla totalmente e si correrebbe il rischio di far migrare la ricerca biomedica fuori dai nostri confini".

Karmenu Vella, Commissario responsabile per l'Ambiente, gli Affari marittimi e la Pesca, ha aggiunto: "Il fine ultimo della legislazione dell'Ue è l'abolizione graduale della sperimentazione sugli animali. In risposta all'iniziativa dei cittadini, la Commissione europea sta intraprendendo una serie di azioni per far sì che l'uso di metodi alternativi trovi rapida diffusione". A conclusione dei lavori della Conferenza programmata per il 2016, che permetterà il confronto tra la comunità scientifica e i portatori di interesse, sarà presentata una relazione sullo stato d'avanzamento delle iniziative intraprese.

Nella nota diffusa oggi, la Commissione conferma di essere convinta della necessità di abolire la sperimentazione animale. Osserva poi che questo è l'obiettivo principale della normativa dell'Ue sulla protezione degli animali utilizzati a fini scientifici (Direttiva 2010/63/UE), che l'iniziativa chiede di abrogare; la Commissione considera invece la direttiva lo strumento legislativo giusto per realizzare gli obiettivi perseguiti dall'iniziativa e non ne proporrà quindi l'abrogazione, poiché è necessaria per garantire un livello elevato di tutela degli animali utilizzati nella ricerca, verrà riesaminata quando il tempo trascorso dall'entrata in vigore sarà stato sufficiente per valutarne l'efficacia. Sempre secondo la nota, nell'ultimo decennio il progresso tecnologico ha rivoluzionato la ricerca biomedica e ha permesso di compiere grandi passi avanti nello sviluppo di metodi alternativi. Le conoscenze oggi possedute non consentono tuttavia di rinunciare completamente ai modelli animali, che restano in molti ambiti irrinunciabili. È urgente quindi, prosegue il Comunicato, favorire la sostituzione, la riduzione e il perfezionamento della sperimentazione attraverso la condivisione delle conoscenze, per far avanzare la salvaguardia della salute umana. Per contatti con la nostra redazione: [email protected]