Venerdì 26 Aprile 2024

Il Ministero si piega alla provincia di Trento: ora esiste l'orso "dannoso"

Introdotta la definizione che consente l'intervento contro animali ritenuti molesti perché attentano ai beni umani. "Il fallimento di un progetto per l'ottusità di chi doveva gestirlo" accusano gli animalisti

Orsi in una foto Olycom

Orsi in una foto Olycom

 Trento, 30 luglio 2015 - La provincia di Trento ha vinto. E' stata introdotta la nuova categoria dell'orso «dannoso», ovvero del plantigrado «che arreca ripetutamente danni materiali alle cose (predazione di bestiame domestico, distruzione di alveari o danni alle coltivazioni, o in generale danni a infrastrutture) o utilizza in modo ripetuto fonti di cibo legate alla presenza umana». Lo rende noto il ministero dell'Ambiente in una nota, in cui riferisce che è stato firmato dalla direzione competente del ministero dell'Ambiente il decreto che rende esecutiva la modifica del capitolo 3 del cosiddetto 'Pacobace¨ (Piano d'azione interregionale per la conservazione dell'orso bruno nelle Alpi centro-orientali) e che recepisce, tenuto conto del parere favorevole dell'Ispra, i decreti e le deliberazioni già  emanati sull'argomento dalle Regioni Lombardia, Friuli Venezia Giulia, Veneto e dalle Province autonome di Trento e di Bolzano.

Ferme restando tutte le azioni di dissuasione che dovranno essere poste in essere secondo la normativa vigente, è prevista la richiesta di autorizzazione al ministero per ogni intervento di rimozione, spiega il ministero in una nota. La firma è stata resa nota nel corso di un incontro avvenuto nel pomeriggio a Roma tra il ministro dell'Ambiente Gian Luca Galletti e il Presidente della Provincia autonoma di Trento, Ugo Rossi, sul tema della gestione dell'orso, presente anche l'assessore provinciale all'Ambiente, Michele Dallapiccola.

«La tutela della vita umana e la sicurezza della popolazione - aveva affermato dieci giorni fa lo stesso ministro e lo ricorda oggi il ministero - vengono sempre al primo posto. Sugli orsi pericolosi il Tribunale ha già chiarito la possibilità per la Provincia di Trento di agire attraverso ordinanze: se però siamo in presenza di un orso che non attenta all'uomo, ma solo a beni materiali io, nell'ambito dei miei poteri e delle mie prerogative, posso dire da subito che indicherò come via da seguire quella della captivazione e non autorizzerò mai l'uccisione di un orso, la cui specie va protetta a ogni costo». Così, alla fine di tutto, il progetto di reintroduzione si rivela fallimentare, accusano le associazioni animaliste, soprattutto per l'incapacità dimostrata da chi avrebbe dovuto gestirlo educando la popolazione e i turisti alla convivenza pacifica. Come accade in molti altri paesi del mondo dove la presenza dei plantigradi è ben più elevata. Da noi i risarcimenti, evidentemente, non bastano più. Per contatti con la nostra redazione: [email protected]