Mercoledì 24 Aprile 2024

La mobilitazione vince: chiuso il macello degli orrori in LIbano

Una video investigazione sotto copertura dei volontari di Compassion in World Farming aveva mostrato al mondo le indicibili sofferenze a cui venivano sottoposti gli animali, anche provenienti da paesi europei

Pecora in una foto L.Gallitto

Pecora in una foto L.Gallitto

Roma, 20 novembre 2014 - Grazie alle firme di 136.000 cittadini europei, tra cui quelle determinanti di 82.000 italiani raccolte tramite la piattaforma Change.org, è stato finalmente chiuso il macello degli orrori di Karantina in Libano.  Nell`ottobre del 2013 i video operatori di Ciwf (Compassion in World Farming) avevano documentato come animali provenienti da Paesi europei finissero le loro vite tragicamente a Karantina, fra le più atroci sofferenze. Sofferenze, si legge in una nota della piattaforma online, a cui l`opinione pubblica non è rimasta sorda, dato il massiccio sostegno alla petizione di Ciwf per la chiusura del macello.  

La video-inchiesta girata da Ciwf nel 2013 aveva documentato le più orribili atrocità verso gli  animali, che lì venivano brutalmente picchiati, forzati a scavalcare i corpi di altri animali morti o morenti, trascinati per gli arti e addirittura per le orbite degli occhi, o appesi per molto tempo prima di essere sgozzati.  In seguito a questa denuncia, Ciwf aveva lanciato una petizione indirizzata al ministro dell`Agricoltura libanese per chiedere la chiusura della struttura e il rispetto delle linee guida dell`Oie sulla macellazione. In Italia, la petizione, lanciata tramite la piattaforma Change.org, è stata sottoscritta in poco tempo da 82.000 persone, un contributo determinante al totale delle firme raccolte a livello internazionale (136.000).  Forti di questa massiccia adesione, i rappresentanti di Ciwf hanno trascorso mesi a chiedere incontri alle autorità libanesi, ottenendone alcuni, e alla fine, grazie alla mediazione di alcuni parlamentari francesi che collaborano con la sede di Ciwf a Parigi, i ministri dell`Agricoltura e dell`Ambiente del Libano hanno visitato il macello, constatando le catastrofiche condizioni e promettendo che avrebbero agito al riguardo.Cosa che poi hanno fatto.   Per contatti con la nostra redazione: [email protected]