Sabato 27 Aprile 2024

Due leoni fuggono dalla gabbia dello zoo e uno viene ucciso

Lipsia. Il responsabile della struttura ha riferito di non aver avuto scelta. La presidente dell'Enpa Carla Rocchi: "E' assurdo continuare a tenere gli animali in cattività"

Leone in gabbia in una foto Reuters

Leone in gabbia in una foto Reuters

Lipsia (Germania), 30 settembre 2016 - "E' stato un epilogo molto triste, ma non avevamo altra scelta": così si è difeso il responsabile dello zoo di Lipsia, Joerg Junhold, dopo l'abbattimento di un leone, riuscito a fuggire assieme a un altro felide, catturato e riportato in gabbia. Prima che esplodano le polemiche, Junhold ha voluto chiarire che lo staff dello zoo ha tentato inutilmente di riportare in gabbia il leone, anche con l'uso di fucili con sedativi, e che è stato necessario ucciderlo perché rappresentava un pericolo per le persone.

Il leone di un anno, Majo, è scappato dalla gabbia alle 8:40 del mattino, prima dell'apertura dello zoo, cominciando a girare libero. Lo staff ha chiuso e 'sigillato' il parco ed è partita la caccia. I due leoni, originari della Namibia, erano arrivati nello zoo di Lipsia nel mese scorso, dal parco svizzero di Basilea. Erano chiusi in una gabbia più  piccola, in attesa di essere trasferiti nella zona di esposizione. 

"In Germania è stato ucciso un animale che era detenuto in uno zoo e che non avrebbe mai dovuto trovarsi lì. Avrebbe invece dovuto vivere nel proprio ambiente e non certo in una città della fredda Sassonia" ha dichiarato la presidente nazionale di Enpa, Carla Rocchi, che prosegue: "A prescindere da ciò che è stato fatto per porre fine alla fuga dell'animale, qualcuno dovrebbe spiegare come tale fuga sia stata possibile. Ma in fondo anche questo è un dato secondario: il nucleo del problema è legato all'esistenza stessa delle strutture di cattività. Finché continueranno ad esistere continueranno ad esserci animali costretti a vivere in condizioni innaturali, e continueranno con tutta probabilità ad esserci nuovi 'incidenti'. E ora di voltare pagina e dire basta".  Per contatti con la nostra redazione: [email protected]