Sabato 27 Aprile 2024

Lo "zio" protegge i cuccioli di Cecil e li ha uniti ai propri

Zimbabwe. Jericho, che non è un fratello di sangue dell'animale ucciso ma un suo antico alleato, ha praticamente "adottato" i piccoli e li difende dagli altri animali

Cecil (a destra) durante la lotta con un rivale per il territorio (Olycom)

Cecil (a destra) durante la lotta con un rivale per il territorio (Olycom)

Londra, 1 agosto 2015 - Sono al sicuro, protetti dallo "zio" Jericho, il fratello di Cecil, i cuccioli del leone ucciso in un parco naturale dello Zimbabwe da un dentista americano. Il cacciatore di frodo è ancora alla macchia. La notizia positiva arriva dagli etologi che da tempo seguono le dinamiche interne alla comunità dei leoni dell'Hwange National Park. Si temeva che i cuccioli potessero essere uccisi dal nuovo maschio dominante del branco e invece gli studiosi dell'università di Oxford che avevamo nesso il collare a Cecil rassicurano: i cuccioli di Cecil sono sotto la protezione dello "zio" che li ha adottati, unendoli ai propri cuccioli. David Macdonald, il responsabile del team che lavora al progetto dell'Oxford University Wildlife Conservation Unit, ha assicurato che Jericho probabilmente difenderà i cuccioli proprio come se fossero i suoi, allontanando gli altri maschi che potrebbero voler approfittare del vuoto di potere lasciato da Cecil e magari procreare con le femmine del branco una nuova progenie.

"Nella società dei leoni, la legge è che quando muore un leone il suo gruppo indebolito viene spodestato e i maschi subentranti ne uccidono la progenie. Ma stavolta potrebbe non accadere perché il fratello di Cecil tiene ancora le redini". Nei giorni scorsi Mcdonald aveva invece allertato del rischio che la morte del leone ne portasse a cascate anche altre. E il positivo sviluppo è stato confermato anche da Johnny Rodriguez, il presidente dello Zimbabwe Conservation Task Force: "Va tutto bene, Jericho si è preso carico dei cuccioli e stanno tutti bene".

Jericho non sarebbe propriamente fratello di sangue di Cecil, ma un leone che si era alleato con lui all'inizio del 2013 diventando il maschio dominante dell'area. Intanto si è saputo che il Fish and Wildlife Service americano ha confermato un'inchiesta: "Stiamo raccogliendo i dati e assisteremo le autorità dello Zimbabwe in qualsiasi modo richiesto. Sta a tutti noi, non solo agli africani, assicurare che gli animali selvaggi possano continuare a muoversi indisturbati per la savana a disposizione delle generazione future". In Usa, Palmer rischia cinque anni di prigione e una multa di 20mila dollari per la morte del leone. Anche uno dei maggiori esperti americani di diritto degli animali, David Favre, ha confermato che Palmer è a rischio: "Il dipartimento di Giustizia potrebbe aprire un'inchiesta e un tribunale accertare se sia stata violata o meno la legge dello Zimbabwe".  Per contatti con la nostra redazione: [email protected]